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Libri: La mia banca di Enrico Morello

La mia banca di Enrico Morello

Enrico Morello conosceva benissimo il mondo bancario e le sue dinamiche.

L’autore, prematuramente scomparso nel 2020 a 58 anni, era un avvocato specializzato in diritto civile e commerciale. E il protagonista della storia è proprio un avvocato, male in arnese, che si trova a dover rientrare dal fido che gli era stato concesso. Una cifra nemmeno impossibile, ma quando sei al verde qualsiasi cifra è oltremodo alta.

E allora succede che la filiale dove hai il conto da sempre, che ti ha aperto tuo padre il giorno della laurea, quella sotto casa che ti accoglie e ti coccola, come un amico o un parente, se vai in rosso ti volta le spalle e diventa il tuo peggior nemico. A quel punto l’avvocato Arturo Speranza non ha più nulla da perdere e decide di giocarsi la partita e di fare lui causa alla banca per anatocismo, che è la produzione di interessi da altri interessi scaduti e non pagati, su un determinato capitale. Le banche lo fanno, così  come escludere (legittimamente) il costo dell’assicurazione sul prestito nel conteggio dei tassi di interesse, in modo da tenerli al di sotto della soglia dell’usura. E su questa strada non certo facile incontra un perito, bravo, che conosce i meccanismi di certe operazioni a svantaggio di correntisti poco avveduti e insieme si fanno promotori di diverse azioni legali. E’ una battaglia in punta di diritto dove entrano in gioco altri interessi: economici, politici, giuridici, che Morello racconta molto bene. Davide e Golia. Lupi e agnelli. In mezzo c’è la normalità della vita delle persone, fatta di famiglia, della pesca a mosca sul fiume e del calcio dei figli, di tornei di tennis aziendali dove il game e il set hanno forse ancora qualcosa di sportivo ma il match ha altri obiettivi e significati. E se non ci stai dentro, perché non sei uno squalo, come il direttore della filiale, sei destinato a soccombere. Ma non è detto poi che questa sia una sconfitta.

Non svelo chi vincerà alla fine per non togliere il piacere di leggere un romanzo vero, pieno di passione civile, che scorre nonostante l’argomento grazie alla cifra ironica di Morello. Sicuramente l’autore alza un velo su come funzionano le banche e su quanto è accaduto in questi anni a danno di migliaia di correntisti.