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Dov’è la gemma perduta di Isabella d’Este? …Questo sì che è un giallo!

un gioiello antichissimo e bellissimo: il Cammeo Gonzaga

Per Rubens era il più bel cammeo esistente sulla terra. Per Isabella d’Este rappresentava la bellezza e la perfezione, lo teneva vicino a sé, tra le cose più care, nello studiolo della sua reggia a Mantova.

Secondo alcuni studiosi fu oggetto amato anche dalla regina Cristina di Svezia e poi dalla moglie di Napoleone Bonaparte, Josephine Beauharnais.

Stiamo parlando di un gioiello antichissimo e bellissimo: il Cammeo Gonzaga. È un grande cammeo in sardonica realizzato ad Alessandria d’Egitto (III secolo a.C.), verosimilmente sotto il regno di Tolomeo II Filadelfo e della sua sorella e sposa Arsinoe II. Ritrae i due sovrani ornati di attributi divini e simboli di potere.

È una “gemma” celebre in tutto il mondo non solo per la sua bellezza ma anche per la sua suggestiva storia, che avventurosa come un romanzo (non è ancora del tutto chiara) viaggia ammiratissima per mezzo mondo. Fu vittima di innumerevoli saccheggi e passaggi collezionistici: appartenne a Isabella d’Este e Vincenzo I Gonzaga, a Rodolfo II di Praga, alla regina di Svezia, a Papa Pio VI, Napoleone a Josephine Beauharnais, persino allo Zar Alessandro I.

Sapete che vi dico? Che sembra una storia lunghissima e rocambolesca per un solo Cammeo. Sembra piuttosto la storia di due gioielli, così simili tra loro da esser “confusi” l’uno con l’altro. E due gioielli così simili esistono davvero: uno abita a Vienna, l’altro all’Ermitage di San Pietroburgo. Entrambi si chiamano Cammeo Gonzaga.

Nulla esclude, infatti, che la Collezione dei marchesi di Mantova, così ricca e ammirata, abbia compreso almeno due Cammei: quello di Isabella e altri simili. Quello di Isabella sappiamo essere stato conservato nella sua “Grotta”, ricordato al primo posto nel registro dei suoi oggetti personali, descritto come:

Primo: Uno cameo grande fornito d’oro con due teste de rilievo di Cesare et Livia legato in oro con una gherlanda incirca con foglie de laura smaltate de verde, con una perla de sotto, et da roverso lavorato a niello, et una tavola con il nome della Ill.ma Madamma di bona memoria”.

Ciò è documentato non solo da Rubens ma anche dallo storico Enea Vico: nel 1555 scrisse che il cammeo conservato nella Grotta di Mantova, appartenuto a Isabella d’Este, recava il nome di Livia “in lettere scritto”.

Fu in seguito alla guerra di successione di Mantova e del Monferrato (162831), che la collezione Gonzaga incominciò il primo dei suoi incredibili viaggi e smembramenti, in compagnia delle truppe imperiali che la portarono a Vienna. È da qui, che il famoso Cammeo di Isabella, passando di mano (rubato, saccheggiato, nascosto, donato, ereditato) diventò un mito che viaggiò più e più volte dall’Italia alle maggiori corti del mondo e viceversa. Non ci credete? 

Sappiamo che il Cammeo Gonzaga fu parte del tesoro imperiale di Vienna, contemporaneamente comparve anche nel castello reale di Praga. Fu rubato durante la Guerra dei trent’anni per ricomparire tra le collezioni d’arte di Cristina di Svezia. Si presume sia stato lasciato per testamento al cardinale Decio Azzolini per poi essere stato riacquistato, da Livio Odescalchi, duca di Bracciano e nipote di papa Innocenzo XI. Nel 1794 il Cammeo ricomparve tra le collezioni di papa Pio VI, ma che con l’occupazione francese fu trasportato a Parigi. Con la caduta di Napoleone restò proprietà personale di Josephine Beauharnais, che lo donò allo zar Alessandro I di Russia  durante una visita al castello di Malmaison. Da allora appartiene alle collezioni russe dell’Ermitage.

Ma sapete una cosa? che nessuno dei due cosiddetti ‘cammei Gonzaga’, né quello di Vienna, né quello di San Pietroburgo, forse è mai appartenuto alla collezione dell’illustre ‘signora del rinascimento’: non compare l’iscrizione Livia di cui parla Vico.

Sembrano essere persino tre i Cammei dei Gonzaga: il Cammeo Gonzaga di San Pietroburgo, quello di Vienna e la gemma perduta di Isabella d’Este.

Bene. Ma ora arriva la domanda: che fine ha fatto il Cammeo Gonzaga che appartenne a Isabella?