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Pink Society

lo sguardo rosa sulla società

Protagoniste: Intervista a Pilar Fogliati da oggi in “Odio il Natale” su Netflix

Odio il Natale | Photo courtesy: Netflix

Ha da poco concluso la sua esperienza da madrina del 40esimo Torino Film Festival ed ora l’inarrestabile Pilar Fogliati è pronta per entrare nelle case dei milioni di abbonati Netflix per la serie natalizia, Odio il Natale, sulla piattaforma dal 7 dicembre.

Adattamento della serie Netflix norvegese Natale con uno sconosciuto di Per-Olav Sørensen, questa commedia romantica in 6 episodi, prodotta da Lux Vide, è grazie a Pilar, ai co-protagonisti tra cui le migliori amiche Beatrice Arnera (Titti) e Cecilia Bertozzi (Caterina) o gli spasimanti Nicolas Maupas (Davide) e Marco Rossetti (Carlo) ed all’ambientazione nella splendida e illuminata Chioggia, più italiana che mai.

Pilar Fogliati _ Odio il Natale
Odio il Natale | Photo courtesy: Netflix

Mancano 24 giorni a Natale ed ai genitori e parenti di Gianna (Pilar Fogliati ) non va proprio giù che sia una trentenne ancora single. All’ennesima cena in famiglia torturata da domande di vita pressanti, la giovane infermiera spara la più grande bugia dell’anno: un fidanzato c’è e lo porterà a conoscere a tutti per la Vigilia. Inizia così l’avventura di Gianna e di questa, come è stata ridefinita dal suo produttore, Luca Bernabei, love comedy per trovare, appunto, l’amore. Come sempre accade durante le sfide e i viaggi attraverso se stessi, Gianna riuscirà ad andare oltre gli stereotipi sul trovare l’anima gemella e capirà un bel po’ di cose in più su di sé e le persone che ama.

A pochi giorni dall’uscita della serie natalizia Netflix in tutto il mondo, nella addobatissima e ricchissima di prelibatezze festive sede di Roma, abbiamo avuto il piacere di incontrare Pilar Fogliati, persona splendida e accogliente e attrice ancora tutta da scoprire. A Pink Society ha rivelato il bello del suo personaggio e le qualità che vorrebbe acquisire dalla sua Gianna.

Odio il Natale | Photo courtesy: Netflix

Questa forzatura che le viene fatta e che lei fa a se stessa, di dire la bugia e dover cercare questo compagno da presentare in famiglia a Natale, l’ho percepita come positiva perché a volte la deadline ci serve per darci un po’ una spinta ad agire?

Si, è quell’ansietta, quel pepe che ti fa fare delle cose che a volte se ci ragioni troppo, non faresti, no? Ci sono miliardi di motivi per non fare le cose ed è sempre più facile dare spazio ai motivi per cui non buttarsi in una novità piuttosto che quelli per cui invece farlo. Effettivamente la bugia che Gianna dice ai genitori, lei la dice per chiudere quel momento di domande della serie “e quindi quando ti sposi?” e la cognata che le dice: “fossi in te io congelerei gli ovuli”. Lei la zittisce con questa bugia però poi diventa un’occasione per fare una scoperta che è il fatto di lasciarsi andare e capirsi anche attraverso gli altri. Accettare quindi tutti gli appuntamenti, essere curiosa degli altri, dell’altro, perché in linea di massima più cresci e più diventi, giustamente, selettiva, perché sai cosa non ti piace. Ormai è proprio una tematica “la trentenne single”, non perché a trent’anni non puoi essere single secondo me ma perché a questa età sei arrivata a un livello di maturità alto nel senso che ti conosci di più però allo stesso tempo c’è ancora un pizzico di incoscienza. Sei ancora molto giovane e quindi secondo me è divertente parlare dell’essere single a trent’anni, è diventato quasi un genere cinematografico o televisivo, se pensi a Friends o How I met your mother e credo questo sia dovuto al fatto che a quell’età ti conosci ma hai però ancora voglia di un po’ di follia.

Odio il Natale | Photo courtesy: Netflix

Mi è piaciuto il fatto che lei faccia pasticci, si lasci andare, però sempre fedele a se stessa, consapevole di chi è. Concordi?

Sono d’accordo e mi fa anche piacere che tu lo dica in realtà perché a volte per raccontare una ragazza che non ha un fidanzato a trent’anni, cosa aggiungerei, stranormale, si tende magari a forzare le cose e far passare la protagonista di una storia del genere per una particolarmente strana, goffa e invece no. Io mi guardo intorno semplicemente, che è la cosa che mi piace di più per attingere a un’empatia con gli altri intorno a me e tra le persone che vedo in giro, non è che le ragazze che conosco io e sono single, abbiano qualcosa di bizzarro o di strano, sono semplicemente single per una svariata gamma di motivi. Il fatto quindi che mi fai notare questo contenimento dell’esagerazione nel mio personaggio che non è troppo pazzerella, mi fa piacere perché in molte commedie, vedere la protagonista femminile goffa, a cui cadono le cose dalle mani e cose così, a me infastidisce parecchio perchè lo sento come troppo esagerato. Ho la sensazione che si etichetti la single come la goffa, la strana invece tutti possiamo esserlo, persone più non so ferme, più razionali o tra i più svariati modi di essere degli essere umani.

Odio il Natale | Photo courtesy: Netflix

Lo scambio tra Gianna e Pilar. Cosa ti ha insegnato Gianna e cosa hai insegnato tu a lei?

Io non mi reputo in realtà una persona particolarmente avventurosa e coraggiosa nel buttarmi nelle novità nel senso che sono la maestrina del foglio di carta in cui mi faccio la lista dei pro e dei contro. Sono un capricorno quindi diciamo che quello scarto che c’è tra di noi sta proprio nel salto al nuovo. Io ci metto tantissimo a convincermi a prendere una decisione che stravolge la mia vita. Poi, per fortuna sono riuscita a prendere delle decisioni grandi però ci metto veramente tanto invece lei, forse appunto per quello che dicevi prima, che è molto giusto, sulle folgorazioni che hai proprio perché hai l’ansia, la deadline e devi trovare una soluzione, ecco io invece tendo a prepararmi tanto prima e quindi magari mi perdo quelle occasioni lì, l’afferrare al volo il cambiamento, un’avventura. Questo è un po’ quello che le ammiro, questa voglia di avventura, di buttarsi, questa apertura che ha comunque anche semplicemente nel fatto di accettare questa sfida dei 24 giorni. Le amiche poi le dicono “esci con quello, ma che ti frega, esci con quell’altro”. Alla fine lei, nonostante i dubbi, effettivamente poi lo fa.