San Faustino: quanti single festeggiano? Solo meno della metà di quelli dichiarati
È risaputo che siano i single a festeggiare San Valentino in ritardo. Ma quanti sono veramente, cosa fanno e come vivono San Faustino, ce lo spiega l’autore del libro “Love Advisor”
e i risultati dell’Epidemiologia di Coppia da lui ideata
Narra la leggenda che San Faustino aiutasse le donne libere a trovare marito. Un’altra teoria lega il “protettore dei single” al termine “faustus” e quindi “propizio”, o meglio di ausilio a coloro che sono alla ricerca dell’amore. Secondo l’Istat più del 33% delle persone vive da sola.
“Ma i veri single che il 15 febbraio festeggeranno da soli o con gli amici sono meno della metà (45%), come confermano i dati del mio sistema statistico che chiamo Epidemiologia di Coppia. Sono aumentate le fila di chi festeggia intorno a San Valentino: chi lo fa il giorno prima come amante (Mistress Day), chi il giorno dopo come single. Le amanti sono quelle che pretendono un momento dedicato (70%), anche se solo il 30% ottiene prima una cena compensativa o un pranzo del giorno di San Valentino. Nel mondo dei single invece – interviene Alessandro PELLIZZARI, giornalista, blogger e autore di tematiche sulle relazioni amorose – si nascondono invece molti amanti e situazioni a metà strada, come quella di chi ha l’amico “on demand”, meglio conosciuto come “trombamico” o il fidanzato enciclopedia festeggiato a San Valentino”.
Per sapere meglio quanti sono, cosa fanno e se sono davvero single, ecco le risposte e uno spaccato frutto dell’Epidemiologia di Coppia, il metodo statistico ideata dal giornalista Alessandro PELLIZZARI (autore del blog alessandropellizzari.com sulle relazioni amorose e della guida “Love Advisor”, coedizioni Stile Italia e Maretti Editore sui profili di 30 uomini da evitare, lasciare o sposare).
D: Perché afferma che il 30% dei single in realtà ha festeggiato non San Valentino, ma addirittura il Mistress day, cioè la festa degli amanti del 13 febbraio?
R:“Perché secondo i miei dati, raccolti dalle migliaia di testimonianze che arrivano al mio blog, dalle mail, dai messaggi privati e dalle storie raccontate in counseling, almeno il 30-40% delle sedicenti single, e parlo soprattutto di donne fra i 28 e i 55 anni, sono solo formalmente sole. Di fatto sono amanti di un uomo sposato, e quindi non festeggiano il 15 ma neanche San Valentino, destinato alle mogli e alle fidanzate ufficiali. Anticipano appunto al Mistress day, la festa delle amanti”.
D: È possibile che ci siano così tante amanti single?
R:“È un vero fenomeno in crescita, ecco perché la stima del 30% è prudenziale per difetto. Colpa di quello che io chiamo mercato degli uomini papabili, cioè dei single maschi di varie età che sono tutt’altro che partiti raccomandabili, a meno che non si abbiano velleità di costruire qualcosa di duraturo nel tempo e non limitarsi a storie di sesso e spesso di pochi mesi (anche poche settimane fra i più giovani). C’è di tutto, e li ho descritti nel mio libro Love Advisor: dal seriale incallito da ogni lasciata è persa, al reduce ammaccato da storie precedenti finite male (e quindi ce l’ha con l’intero mondo femminile ma non ne può fare a meno), al debole che non decide mai, al mammone che non cerca una fidanzata ma una badante psicologa gratis e via così. Fino all’eterno Peter Pan di 40 anni e più mai seriamente accoppiato. E poi ci sono gli sposati, che però hanno un gran successo con le single appunto”.
D: Come spiega questo successo degli uomini sposati?
R:“La concorrenza dei single maschi è spesso deludente e di solito sono uomini più grandi, strutturati, più sicuri e affascinanti, esperti a letto e spesso con molto tempo libero, quasi come se fossero davvero single. E poi vendono la grande balla di essere tutti separati in casa o sull’orlo del divorzio, cosa che non è vera due volte su tre. Molte ci cadono, oltre che per il fascino e il savoir faire dell’impegnato ma single all’insaputa della moglie e la mancanza di adeguata concorrenza. Spesso hanno alle spalle fidanzamenti fallimentari, anche dolorosi, o periodi di singletudine molto lunghi. E allora anche l’uomo sposato sembra un’oasi dopo la traversata del deserto. E si chiude un occhio sulla fede, a volte tutti e due”.
D: E ci cadono proprio tutte?
R: “Molte direi, anche buona parte di quelle irriducibili del “mai con uno sposato”. Complice il luogo di incontri più gettonato nelle relazioni sentimentali, che non sono solo le app, ma soprattutto il posto di lavoro, almeno dopo una certa età. Il 70% delle storie sentimentali nasce con il collega o chi lavora con la propria azienda, anche dall’esterno. La dinamica è semplice: non c’è posto migliore dell’ufficio per conoscersi gradualmente ed entrare in confidenze. Lo sposato che io non degnerei di uno sguardo un secondo dopo aver notato la fede al dito (occhio che molti se la tolgono e rimettono come una camicia), in ufficio ha il tempo di lavorare con me, rendersi simpatico, farsi ammirare come professionista (magari è il capo), prendere confidenza, confidarsi, fare team e poi amicizia, fino al caffè da soli, al pranzo in mensa e poi fuori, fino alla fatidica cena. E intanto il finto separato in casa ha il tempo di confidare quanto sia finito il suo matrimonio bianco da anni (bianco davvero solo nel 15% dei casi) e come sia desideroso di cambiare vita. Solo un terzo delle colleghe resiste all’assedio, perché riesce a dar retta al prezioso sesto senso femminile e alle incongruenze di certi discorsi che delineo e descrivo nel mio libro guida”.
D: Anche le più giovani single ci cadono?
R:“Sì, ma hanno caratteristiche particolari. Sono in genere trentenni ma più mature della loro età che trovano i coetanei disarmanti da molti punti di vista, e quindi guardano con interesse uomini più anziani anche di 10-20 anni, spesso sposati. Ma se si crea un’amicizia iniziale (sul lavoro per esempio), per queste giovani donne l’età non è una pregiudiziale”.
D: Sono questi i matrimoni futuri? Quelli con gli over?
R: “No perché per gli uomini vale la regola che è da figo avere l’amante giovane ma da sfigato separarsi per essa: gli amici gli direbbero che il destino è quello di essere lasciati o traditi, prima o poi. Le rivoluzioni le fanno solo i veri innamorati, non i calcolatori del cosa mi conviene”.
D: Sembra che i peggiori siano gli uomini. Ma le donne?
R:“Le donne sono in genere migliori in amore, più franche, coerenti e corrette nei sentimenti. Una donna innamorata prima lascia l’ex, poi si mette con l’altro e non continua ad andare a letto col marito. Gli uomini devono avere sempre il campo di atterraggio prossimo già allestito. Però è vero che ci sono anche le seriali (meno di un terzo rispetto ai seriali maschi) e le donne con i fidanzati enciclopedia…”
D: Chi sono i fidanzati enciclopedia?
R: “Sono quelli che vengono festeggiati a San Valentino ma in realtà poi si comporta da single in caccia. In questi casi la donna, di solito sotto i 35 anni, sceglie un bravo ragazzo che piaccia soprattutto ai genitori, che faccia fare bella figura, che sia una sicurezza, ma poi hanno il trombamico. Perché, mi raccontano, l’enciclopedia non può mancare in un buon salotto ma poi non la si consulta quasi mai. Meglio il romanzo di avventure per le emozioni”.
D: Fidanzati o no, si parla tanto di trombamici. Come li definirebbe?
R: “Sono animali quasi mitologici in via di estinzione perché le donne vogliono prima o poi una storia d’amore e i sentimenti, cosa che possono dare gli amanti, i friend with benefits no. Certo, alcune single festeggiano San Faustino con il trombamico (San Valentino no, sarebbe un esporsi troppo), ma ormai gli amanti sono dieci volte più numerosi degli “amichetti” da una tantum”.
D: Cosa consiglia alle donne single?
R: “Resistere e non accontentarsi. Non parlo di sesso, quello fa bene sempre a fisico e spirito (con le dovute precauzioni) e può essere svincolato dai sentimenti. Secondo i dati più recenti, le donne disposte a fare sesso senza coinvolgimento sentimentale toccano il 40% dei casi, almeno nella prima fase della storia. Niente maschere e atteggiamenti per piacere a lui: è lui che deve superare il test, altro che essere reticente sulle domande o fare il bel tenebroso che glissa sul passato. Altrimenti avanti un altro. E fidatevi sempre del vostro incredibilmente prezioso sesto senso: i campanelli d’allarme che manda sono quasi sempre veritieri. E lasciate perdere gli sposati e i separati in casa: è vero che nel 35% dei casi si separano davvero per voi, ma basta leggere le storie del mio blog e le testimonianze di chi ci è già passata su Love Advisor per capire quanta fatica e tempo (in media due-tre anni) occorre fare per “convincerli”, quando e se si convincono, a rispettare le promesse fatte”.
Copyright © 2023 Rita Tosi
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