La VII edizione dei Women in Cinema Award dedicata alle vittime di violenza
In questa edizione dei WiCA, di cui Pinksociety.it è stata media partner, sono state premiate Jane Campion, Ilaria Capua, Kaouther Ben Hania, Monica Guerritore, Noemi, Chiara Sbarigia
“Un’edizione particolarmente importante perché dedicata alla vittime di violenza. Un tema ineludibile che non a caso Jane Campion, Kaouther Ben Hania e Monica Guerritore hanno messo spesso al centro delle loro opere, senza dimenticare l’impegno a favore delle questioni femminili di Ilaria Capua, Noemi, Chiara Sbarigia. Il cinema e l’arte sono un veicolo straordinario per combattere i pregiudizi, WiCA è un piccolo tassello di un mondo che guarda alla parità di genere come a un obiettivo che deve essere raggiunto e non solo immaginato”.
Con le parole di Angela Prudenzi, giornalista, critico cinematografico e membro del comitato di selezione della Mostra d’Arte cinematografica di Venezia, si può riassumere l’impatto della VII edizione di Women in Cinema Award, nato proprio da un’idea di Prudenzi con Claudia Conte e Cristina Scognamillo.
Dopo aver dato gli scorsi anni voce alle donne turche e iraniane, quest’anno il Premio è dedicato a tutte le donne vittime di violenza. Nella cornice dell’Italian Pavillon all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, il 5 settembre, il WiCA, riconoscimento nato con l’obiettivo di valorizzare e rendere omaggio al talento delle donne, prevalentemente all’interno dell’industria cinematografica e del mondo delle arti italiane e internazionali, è stato assegnato, dalla sua Academy tutta al femminile, alla regista Premio Oscar Jane Campion, a Ilaria Capua, ricercatrice e virologa di fama mondiale, alla regista tunisina Kaouther Ben Hania, a Monica Guerritore, attrice e regista impegnata in una campagna per realizzare il primo film su Anna Magnani, alla cantautrice Noemi e a Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà.
Impegnata a valutare i film del concorso dell’80esima Mostra del Cinema di Venezia come giurata, l’amatissima regista di Lezioni di Piano e Il potere del cane, Jane Campion, ha reso onore al WiCA, ritagliandosi un momento per presenziare alla cerimonia e ritirare il suo premio. Nel suo discorso, iniziato in italiano, ci ha dato forza:
“Le donne sono importanti. Ho pensato molto ai momenti più bui in cui le donne hanno lottato e sofferto e continuano a farlo. L’unica cosa che mi ha sempre sostenuto è il pensiero che anche se noi donne rappresentiamo solo la metà del mondo, abbiamo dato vita a tutto il mondo. Non esiste persona che non sia nata da una donna”. Un concreto messaggio di speranza è arrivato anche da Chiara Sbarigia, prima donna a presiedere istituzioni centrali e fondamentali per l’industria dell’audiovisivo come Cinecittà e l’Associazione Produttori Audiovisivi (APA): “Siamo ancora indietro nel cinema e nell’audiovisivo che sembra invece così aperto, speriamo che aumentino le produttrici, le registe e che i budget assegnati alle donne per realizzare le loro opere, siano sempre più consistenti. Le donne sono bravissime. Speriamo che una volta aperte, certe porte lascino entrare anche le figlie, le nipoti e tutte quelle ragazze che sognano di fare un mestiere cinematografico”.
Fuori dal mondo dell’audiovisivo ma di grande ispirazione per un film, Trafficante di Virus, la scienziata e virologa Ilaria Capua ha mostrato tutta la sua gioia per il premio:
“Sono felice di essere qui anche se mi sento un po’ come Forrest Gump perché non è proprio il mio ambiente. Sono abituata ad ambienti meno colorati come i laboratori. Sono contenta di rappresentare una donna italiana che si è occupata di scienza e che ha ispirato anche il film interpretato da Anna Foglietta e diretto da Costanza Quatriglio. È un film che spero possa aiutare tante ragazze ad appassionarsi alla ricerca ma anche a farsi forza, perché il mondo della ricerca non è facile, per nessuno, i ricercatori vengono glorificati quando si fa la scoperta, è una vita faticosa con tantissimi ostacoli e spero che la mia storia e il film che l’ha raccontata siano di ispirazione alle bravissime ragazze in STEM che ci sono in Italia”.
Capua poi approfitta della cornice del WiCA per fare luce sulla situazione delle donne nel mondo della scienza:
“avere talento femminile all’interno del team di ricerca è essenziale per il successo. La ricerca di alto livello si fa anche grazie alla complementarietà e la varietà che c’è tra generi e tra personalità diverse. Lo spazio di ricerca deve essere permeabile a tutti i paesi del mondo ed ai generi. Non è una vita facile ma è appassionante, chi lo fa, lo fa per passione, ci sono tante salite da fare ma è molto gratificante. Se il cinema riuscisse a raccontare meglio le storie delle donne nella ricerca ma in particolare quelle italiane, farebbe un gran bel servizio al paese. Consiglio di accompagnare, con la macchina da presa, le scienziate dentro le corsie, nelle notti che si fanno per aspettare un risultato”.
L’Academy del WiCA è composta da 12 giornaliste di cinema: Fulvia Caprara, Paola Casella, Alessandra De Luca, Titta Fiore, Alessandra Magliaro, Antonella Nesi, Chiara Nicoletti, Cristiana Paternò, Angela Prudenzi, Barbara Righini, Marina Sanna, Stefania Ulivi.
Una delle premiate di questa edizione, la cantautrice Noemi, avrebbe potuto, in un’altra vita, essere una loro collega:
“Sono stata molto contenta di questo premio, quasi non ci credevo, sono una persona abbastanza con i piedi per terra, ogni volta che mi arrivano queste cose non ci credo. Poi io amo il cinema da sempre, è una delle mie più grandi passioni insieme alla musica. Se non avessi fatto questo mestiere, sarei già stata pronta a lavorare in produzioni cinematografiche, mi piaceva molto scrivere di cinema. Sono laureata in critica cinematografica e televisiva ed è quindi una grande soddisfazione”.
Noemi con il suo appassionato interesse verso il cinema e l’impegno costante nel promuovere questioni femminili, come la lotta contro il body shaming, riceve un un riconoscimento che sottolinea il suo ruolo di ispirazione e di figura di riferimento per molte ragazze:
“Questo premio non premia solo il mio percorso personale con la musica ma lo unisce a quello delle donne nel mondo delle arti e ne sono molto felice. Viviamo nella parte del mondo dove le donne hanno ancora molto da conquistare ma il grosso è stato fatto. È importante parlarne e ricordarlo oggi nell’ottica in cui ci sono paesi in cui essere una donna significa essere umano di serie b, equiparata ad un oggetto. Ci sono donne che per girare per strada devono per forza essere accompagnate da un uomo. Penso alle donne iraniane, dell’Afghanistan, quelle che sono morte negli ultimi due anni a causa di rivolte importanti. Donne veramente senza paura che si sono esposte a costo della loro vita. Per loro dobbiamo batterci, per la parità”.
I Women in Cinema Award nelle precedenti edizioni sono stati assegnati: alle stiliste Alberta Ferretti, Anna Fendi, alle attrici Paola Cortellesi, Carolina Crescentini, Virginie Efira, Chiara Francini, Leila Hatami, Ludivine Sagnier, Lunetta Savino, Darya Tregubova, Milena Vukotic ai registi Liliana Cavani, Francesca Comencini, Audrey Diwan, Claudio Giovannesi, Riccardo Milani, Giuseppe Piccioni, Christian Petzold, Jasmila Zbanic, alle scrittrici Chiara Tagliaferri e Nadia Terranova, alla Presidente dei David di Donatello Piera Detassis, alla Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia Marta Donzelli, alla Direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, alla produttrice Donatella Palermo, alle artiste Malika Ayane, Arisa, Elodie, Paola Turci, alla costumista Daniela Ciancio, alla sceneggiatrice Valia Santella, alla montatrice Francesca Calvelli, a Barbara De Angelis, Maggiore medico dell’Esercito italiano, allo storico del cinema Claudio Masenza, ai giornalisti e giornaliste Silvio Danese, Antonella Nesi, Miriam Mauti, Chiara Ugolini.
Pink Society è un femminile nuovo: non solo da guardare ma che mostra il mondo contemporaneo con passione, forza ed energia
#wearepinksociety