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Io Antonella Ferrari, la mia vita, la mia malattia e il mio sogno di diventare madre, il mio nuovo libro

Io Antonella Ferrari, la mia vita, la mia malattia e il mio sogno di diventare madre, il mio nuovo libro

Comunque mamma. Storia di una ferita ancora aperta

Il suo precedente libro, “Più forte del destino. Tra camici e paliettes” è stato un successo letterario gigantesco. Un best seller, 8 ristampe, un testo teatrale tratto dal libro, del quale proprio Antonella Ferrari è autore e interprete.

E tra parentesi, anche lo spettacolo, che ha viaggiato in tutta Italia è stato uno di quegli spettacoli che ha fatto sold out ovunque fosse messo in scena (alzi la mano chi non si ricorda del suo monologo a Sanremo?) sono state un’esplosione di popolarità, affetto, stima.

Ma ora Antonella Ferrari ritorna con un’altra storia: “Comunque mamma. Storia di una ferita ancora aperta” (edito da HarperCollins Italia), è il suo nuovo libro. Che racconta e mette a nudo – lo fa con la delicatezza che le è consueta – il dolore immenso della maternità negata. La propria.

Racconta la storia della sua dolorosa esperienza verso la ricerca della maternità, tra sospensione temporanea della terapia, fecondazione assistita e adozione negate; parla del diritto negato di diventare madre e del sostegno fondamentale del marito Roberto (a cui il libro è dedicato), della serenità portata in casa dal cane Grisù, e della volontà di trovare modi diversi per sentirsi comunque una mamma.

Comunque mamma. Storia di una ferita ancora aperta

“Ho deciso di scrivere questo libro durante la pandemia, quando il senso di solitudine si faceva in me ancora più forte e la voglia di maternità continuava a bussare alla mia porta – spiega Antonella Ferrari – Ho deciso di affrontare un altro tema doloroso della mia vita e di usare la scrittura come terapia”.

“Mentre sono venuta a patti con la malattia, per questo dolore, non ho ancora trovato un cerotto capace di medicare la ferita – scrive Antonella, donna generosa che ha saputo mettere la propria esperienza di malattia e di vita a disposizione degli altri e che da oltre vent’anni è madrina dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla -. Sicuramente mi hanno aiutato tantissimo mio marito e Grisù, ma il non essere riuscita a diventare madre è una sofferenza grande, che si fa ancora sentire forte in me. Spero che con questo libro possa riaprire quel dialogo con il pubblico iniziato con Più forte del destino: qualcuno, magari, si ritroverà nelle mie parole e nella mia battaglia. E mi auguro che faccia riflettere anche le istituzioni, affinché si metta finalmente mano alla legge sull’adozione e si possano fare dei passi avanti, rendendo questo percorso meno complicato”.

Già. Non è un dolore che appartiene “solo” ad Antonella. È semmai il dolore di tante donne (che si sentono imperfette) che lei ha incontrato sulla sua strada di attrice e giornalista, ognuna con esperienze diverse. Perché Antonella, questo va detto, è una donna autentica, che sa ascoltare davvero. E insieme alla sua storia, racconta quella di e Emilia, Karin, Viviana. Dice di come loro hanno avuto il coraggio di prendere in affido o in adozione bambini con disabilità o bisogni speciali; parla di Elena, che ha preferito prendersi cura di bambini in alcune comunità di migranti. O ancora di Maria, che dopo aver superato un tumore al polmone, ha visto interrompersi le pratiche d’adozione per una recidiva che non l’ha resa più idonea a compiere questo passo.

Delicato, caldo, ricco, talvolta commuovente e ironico, questo nuovo libro di Antonella Ferrari si legge tutto d’un fiato e sa emozionare.

Comunque mamma. Storia di una ferita ancora aperta

Comunque mamma. Storia di una ferita ancora aperta, è un bel libro. Passate parola!