Protagoniste: Angela Martino, informazione come terapia
In un mondo di scienza e staminali, Angela Martino, past president di AISM, rivela il potere dell’informazione come terapia. Il suo completo “sbagliato” al Congresso FISM 2024? In realtà, era proprio quello giusto. La sua voce, dolce e intelligente, arriva al cuore e ci ricorda che la scienza è libertà, diritto e dignità per tutti.
Al Congresso FISM dedicato alla Salute del cervello che si è appena concluso a Roma abbiamo scambiato due battute con ANGELA MARTINO, past president di AISM al Congresso FISM
Indossare il senso dell’umorismo così come per me è automatico mettere un abito serissimo e rigorosamente nero, è la cosa più naturale che c’è per Angela Martino, la past president di AISM.
Dolce, divertente, irriverente e intelligente, Angela sa sorridere con gli occhi e con la voce. E sa ridere, soprattutto di sé. Dice di essere la persona più inadeguata che c’è, visto che è stata invitata a sedersi al tavolo di scienziati di grosso calibro che si occupano di ricerca scientifica d’avanguardia nella SM e che parlano di staminali.
E infatti mi dice che si è anche vestita con un completo che è sbagliato in quel consesso lì, perché ha scelto la cosa che le piaceva di più, che forse non era quella giusta: non è da past president “mannaggia, Enry, sarò mica esagerata?”.
E quasi borbottando tra sé e sé (non osa farlo per davvero) me li nomina tutti: Gianvito Martino, Antonio Uccelli, Gianluigi Mancardi, Paolo Muraro, Mario Alberto Battaglia… e si stupisce di essere seduta con loro e tra loro: “Enry, io cosa dico a persone così, sono le migliori che ci sono”!
Angela non l’ha ancora capito, ma in questo congresso FISM 2024, lei e il suo completo che lei reputa sbagliati, sono quelli giusti. Sono il paradosso di questa nuova scienza, il punto di vista che mancava per rendere migliore la scienza. E soprattutto per parlare di scienza. Di una scienza che si coniuga benissimo con l’idea della libertà e del servizio alla persona. Perché la scienza è libertà. La scienza non è un monolite silenzioso che osserva dall’alto le persone ma è capace di leggerne i bisogni. La scienza è diritto delle persone, è una loro risorsa, garantisce loro dignità. Lo so che sono informazioni non scontate: sono tante cose da “digerire” tutte insieme, per la comunità di chi è “paziente”. Ma quella di Angela è la voce giusta a dirlo. Lei arriva al cuore. E mi sa spiegare in una sola frase uno dei sensi profondi di questo congresso FISM.
“Che cosa mi dici di questo Congresso?”, chiedo ad Angela.
“…in questi giorni abbiamo parlato di terapie innovative. Ma abbiamo parlato tanto anche di informazione. È giusto parlarne qui a questo Congresso tutti insieme: perché l’informazione è come se fosse una terapia. Vedi, Enry, se io sono informata, capisco, conosco, scelgo in maniera consapevole e corresponsabile e quindi mi curo. Se mi curo, contemporaneamente mi informo e informo gli altri. Si può fare corretta informazione senza dare false speranze, ma dando speranze adeguate alle persone… si può e anzi si deve andare avanti”.
Non ho altro da aggiungere. Solo che il suo completo era molto bello. Adatto al lato migliore di una persona speciale come lei.
Vive e lavora a Genova, insieme ai suoi libri, dove svolge la propria attività di giornalista professionista e studiosa di storia della critica d’arte e Futurismo. Convive con la SM da 18 anni. Ama la scrittura e le parole, il figlio, la vita, la sua famiglia.
Al suo attivo molte pubblicazioni e monografie di storia dell’arte. Svolge la professione giornalistica con passione da oltre trent’anni, si muove tra la carta stampata, i nuovi media, la TV. Ama parlare delle persone, con la gente e sempre a vantaggio della cultura sociale che fa crescere e aprire occhi e cuore. “Le persone sono sempre scopo primo e ultimo della mia scelta professionale, come servizio agli altri. Senza riserve”.