Protagoniste: Marika Socionovo, tra musica e coraggio
Marika Socionovo è una cantautrice straordinaria che non smette mai di stupire con la sua autenticità. Dopo tre anni di pausa, torna con Non Cambiarmi, un brano intenso che parla di coraggio, identità e autodeterminazione. In questa intervista esclusiva per Pink Society, Marika ci racconta come affronta le sfide della vita, il significato di restare fedeli a sé stessi e il potere terapeutico della musica.
Marika, cosa significa per te tornare con un brano così personale come “Non Cambiarmi”? Come nasce l’idea dietro questa canzone?
“Non cambiarmi” è il primo brano scritto interamente da me ed è nato dopo le tante riflessioni fatte negli ultimi anni, specie in questi 3 anni di pausa dalla musica, avevo bisogno di liberarmi di sentire che stavo incominciando ad essere più sicura di me stessa e di poter fare e dire quel che sento.
“Non Cambiarmi” parla di restare fedeli a sé stessi. Qual è stato il momento della tua vita in cui hai capito che non volevi più cercare di compiacere gli altri?
Ho passato tanto tempo con la paura di perdere affetti, comprendendo che non dire la mia ogni tanto è in realtà proprio il miglior modo per creare incomprensioni e rovinare rapporti.
Come è stata per te l’esperienza di scrivere un pezzo che esplora la propria vulnerabilità? Ti senti più libera ora che hai condiviso questo messaggio?
Mi sento più libera e ora completamente sincera con me stessa e con gli altri.
La tua carriera musicale è iniziata con cover e reinterpretazioni. Com’è stato il passaggio dalla reinterpretazione alla creazione di brani inediti?
Anche quando interpreto cover, sono alla ricerca di brani spesso distanti dal mio mondo per poter reinterpretarli a mio modo, senza imitare. Ultimamente mi piace molto scrivere, ho tanto da esternare per tirar fuori sia la parte positiva che quella meno rosea della mia vita.
Cosa rappresenta per te il coraggio, e come questo valore si riflette nella tua musica e nella tua vita quotidiana?
Uno dei miei precedenti singoli, “Quel coraggio che non ho” risponde benissimo a questa domanda. Il coraggio è una parte di me che esiste ma ogni tanto ha bisogno di essere ricercata, con i suoi tempi. Non sono sempre forte, spesso mi faccio prendere dalle paure ma quando serve il mio segno zodiacale (il Leone) si impone e vengono fuori il coraggio e la forza necessari.
Essendo nata con la spina bifida, hai dovuto affrontare sfide uniche. Cosa diresti a chi sta cercando di vivere una vita piena nonostante le difficoltà?
Non cercate di fare le cose come e quando lo ritengono opportuno gli altri, fermatevi quando vi serve, perché anche nel dolore, nelle pause, nelle paure, ci si può trovare una parte di buono.
Nel panorama musicale di oggi, spesso ci si sente spinti a conformarsi. Come riesci a mantenere la tua autenticità e indipendenza come artista?
Non riuscirei mai a cantare o scrivere quello che non penso; è molto difficile perché tutt’oggi ci si scontra con il “politically correct” che apparentemente piace a tutti, ma sfocia spesso in falsità e ipocrisie.
Quali influenze musicali senti abbiano plasmato il tuo stile e il tuo approccio all’espressione artistica?
Mi piace tantissimo il modo di comunicare di artiste come Annalisa e Arisa, entrambe hanno un repertorio allegro, fresco ma anche brani con tematiche importanti e un modo di cantare che arriva in entrambi i modi.
Nel tuo percorso artistico e di vita, chi o cosa ti ha ispirato a continuare a lottare per essere te stessa?
A parte, ovviamente, la mia famiglia, la persona che più di tutto mi ha aiutato nel percorso di vita e artistico è la mia migliore amica Federica, ascoltando i miei sfoghi, mi dice spesso che l’unico modo di vedere la vera luce dei miei occhi è sentirmi parlare dei miei progetti musicali e m’ha spinta a continuare, ad iniziare a scrivere tanto che mi ha regalato un block notes dove appuntare le frasi, i pensieri. Quel block notes è rimasto intatto senza scriverci niente, ho scritto altrove, ma è servito a rafforzare me stessa e la nostra amicizia.
Concludiamo tutte le nostre interviste con tre domande più “leggere”: ci puoi dire il titolo del libro che stai leggendo, la canzone che ti accompagna in questo mese e il tuo piatto preferito?
Non leggo abitualmente, ma il mio libro preferito è “L’arte di essere fragili” di Alessandro D’Avenia. La canzone che sto ascoltando di più negli ultimi mesi è “Beautiful things” di Benson Boone. Il mio piatto preferito è il riso, in tutti i modi possibili.
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Vegan, expat e creativa poliedrica, divido il mio tempo tra web & graphic design, editing di libri, traduzioni, gestione social, blogging, e copywriting.
Con una laurea in Letteratura Anglo-Americana e Storia dell’Arte, e studi in Biblioteconomia alle spalle, ho scelto di abbandonare la frenesia della grande città per la tranquillità di un cottage in legno immerso nel bosco. Qui, circondata da libri, animali, cristalli e musica (ma con una connessione internet impeccabile!), continuo a coltivare la mia passione per le parole e le immagini.
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