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Eccomi, sono io: sono un uomo da copertina!

Albrecht Dürer, autoritratto
Albrecht Dürer lo dipinse 28 anni, questo autoritratto è una delle opere più celebri e iconiche del Rinascimento tedesco. L’olio su tavola (67 × 49 cm) è conservato alla Alte Pinakothek, Monaco di Baviera.

Torna la rubrica della nostra Enrica Marcenaro:
L’arte che non ti aspetti: storie, pettegolezzi e confessioni dai dipinti più famosi

Molto prima degli smartphone, Albrecht Dürer si è regalato il più audace dei selfie: un autoritratto potente, solenne, carico di messaggi. Un gesto rivoluzionario che ha cambiato per sempre il modo di raccontarsi nell’arte. Nell’articolo di oggi di Enrica Marcenaro, esploriamo questo “ritratto copertina” che parla di orgoglio, identità, genio creativo e — perché no — anche un po’ di sana vanità. Un piccolo quadro, un enorme manifesto di modernità.

L’opera è piccola ma ti affascina e ti fissa come nessun’altra.
È iconica questa piccola “foto” cinquecentesca di Albrect Durer; sembra volerti dire in maniera assolutamente solenne: “Sono una star”.
Anzi, no. Ti dice a chiare lettere: “sono divino (quasi)”!
Dürer si ritrae di fronte, con sguardo serio, mano sul petto. Il viso è perfettamente simmetrico, la chioma fluentissima, la barba curata. Veste un mantello scuro, con il collo bordato di pelliccia, la camicia con pieghe impeccabili. Dürer non si è vestito per una giornata in bottega: si è preparato per la storia.

Si autoritrae con sembianze che ricordano volutamente Cristo: stessa posizione frontale, stesso sguardo serio, stessa aurea calma. Provocazione? Orgoglio? Omaggio? Forse tutte e tre.
Che cosa ci sta dicendo? Sta dicendo qualcosa di molto forte (e moderno): ci racconta che l’artista non è un semplice artigiano. È creatore. È vicino a Dio.
È una tra le idee più potenti e rivoluzionarie che ci siano, che definisce l’artista come un genio ispirato, un’artista-star.

C’è molto cervello dietro questo dipinto. Dürer, qui ventottenne, nel pieno di un’età in cui, nel
mondo rinascimentale, con questo autoritratto comunica al mondo che ha raggiunto il successo e ricchezza.
Questo piccolo quadro equivale a una copertina di Forbes. Questo ritratto è una bomba d’identità artistica ante-litteram. È il suo manifesto.
Dice:
“Questo sono io. E sono tutt’altro che ordinario.”
“Non sono solo un pittore. Sono creatore. Sono un Genio.”
Attraverso un selfie ante litteram che urla (con grazia), Durer afferma: “Eccomi. Guardami. Ricordami.”
E noi, da oltre 500 anni, lo facciamo.