Libro della settimana: Una morte già scritta – L’ottava indagine del Commissario Livia (e che indagine, ragazze mie!)
Tre donne forti, un mistero sulla spiaggia e una trama avvincente: Una morte già scritta di Silvestra Sorbera è il giallo che unisce suspense e femminilità contemporanea.
Care le mie lettrici di PinkSociety.it,
oggi vi porto con me in un luogo che profuma di sale, di fichi d’India, di sfide e verità nascoste: Porto Scogliera. È qui che si svolge Una morte già scritta, il nuovo romanzo di Silvestra Sorbera e Mariantonietta Barbara, che segna l’ottava indagine del commissario Livia Solari – una delle figure più amate e riconosciute del noir italiano contemporaneo. Livia è un personaggio talmente vivo, complesso, e affascinante da essere stata oggetto di studi e convegni sia in Italia che all’estero. Ma non lasciatevi intimidire: anche se questo è l’ottavo episodio, potete tranquillamente iniziare da qui. Ogni romanzo è godibile a sé, e questo – credetemi – è un vero gioiello.
Livia Solari è rientrata da poco dalle sue (meritate ma brevi) vacanze con Gabriele, il compagno e medico legale, quando si ritrova di nuovo coinvolta in un caso: un uomo, apparentemente un turista tedesco di nome Karl Schmidt, viene trovato morto sulla spiaggia. Ma una testimone, Irene Trivulzio Sforza, afferma di conoscerlo bene e sostiene che si chiami Francesco. Chi ha ragione? Chi era davvero quest’uomo? E soprattutto: chi l’ha ucciso?
Qui entra in gioco il vero colpo di scena narrativo del romanzo: accanto a Livia troviamo due nuove protagoniste – Irene, appunto, ed Giada, personaggi già conosciuti dalle lettrici di Amiche per caso, il romanzo scritto da Sorbera con Mariantonietta Barbara. Due donne che non potrebbero essere più diverse: Irene, ex modella milanese, snob quanto basta, è tutta apparenza, eleganza e nostalgia del bel mondo perduto. Giada, giornalista umbra, è terra-terra, pratica, sagace, con un cuore grande e un fiuto investigativo naturale.
La convivenza forzata tra queste tre donne dà vita a dialoghi fulminanti, scambi taglienti, ma anche momenti di profonda tenerezza. Livia, che è abituata a lavorare da sola e a controllare tutto, si ritrova a dover gestire non solo un’indagine complessa, ma anche due ospiti invadenti – una delle quali è convinta di sapere più della polizia. E come spesso accade quando metti insieme donne forti, con esperienze e visioni del mondo diverse, ne scaturisce un’energia potente, irresistibile.
Ma Una morte già scritta non è solo un giallo – è anche un romanzo sulle seconde possibilità. Sul tempo che passa e ci cambia, sul Covid e sulle sue ferite ancora aperte, sul dolore che ci accompagna anche quando cerchiamo solo un po’ di pace. È un romanzo che parla di vacanze che non lo sono davvero, di estati in cui invece del riposo arriva la verità, spesso scomoda, ma necessaria.
Livia, Irene e Giada diventano così tre archetipi della femminilità contemporanea: la donna di carriera che si aggrappa al dovere per non cadere, la donna elegante e ferita che cerca ancora di capire chi è, la donna concreta che tiene in piedi tutto senza farne un dramma. Ma attenzione: non sono cliché. Sono personaggi vivi, che respirano, che sbagliano, che si guardano allo specchio e si chiedono: “E adesso?”
Silvestra Sorbera riesce con eleganza e intelligenza a tessere una trama gialla avvincente e un ritratto femminile a più voci. Lo stile è limpido, diretto, con dialoghi brillanti e una capacità rara di far convivere ironia e profondità. Ogni capitolo è una sorpresa, ogni personaggio un piccolo mondo da scoprire. E sì, si ride. Ma si riflette anche. E si arriva all’ultima pagina con la sensazione di aver vissuto una storia vera, anche se è un giallo.
Un libro perfetto per chi ama il mistero, ma anche per chi ha voglia di leggere di donne forti, complesse, imperfette. Di quelle che potremmo essere anche noi. E poi – diciamolo – è sempre bello trovare un’autrice italiana che sa parlare alle nostre corde emotive senza mai scadere nel banale.
Mettetevi comode, versatevi un bicchiere di Nero d’Avola, e lasciatevi prendere per mano da Livia, Irene e Giada. Sarà un viaggio di quelli che non si dimenticano.
Con affetto,
al prossimo libro,
la vostra Ursula 💕

Leggo libri, vedo gente, faccio cose.
Non credo nell’oroscopo ma lo leggo tutti i giorni.