Libro della settimana: Avevo gli occhi belli di Valentina Iannaco

“Avevo gli occhi belli” di Valentina Iannaco è il racconto in prima persona di Anna Borsa, uccisa nel 2022, che parla attraverso testimoni di affetto, relazioni tossiche, controllo e amore tradito. Un libro scritto con empatia che diventa memoria, voce e movimento per chi oggi si sente invisibile e per tutte le vittime di femminicidio.

Care le mie lettrici di PinkSociety.it,

questa settimana vi porto dentro una lettura che toglie il fiato. Un libro che racconta la storia vera di Anna Borsa, giovane donna uccisa il 1° marzo 2022 a Pontecagnano Faiano (SA), e lo fa con una scelta narrativa che spiazza: è Anna a parlarci, in prima persona, come se fosse ancora tra noi.

Il libro si intitola “Avevo gli occhi belli“ e l’autrice, Valentina Iannaco, ha dato voce ad Anna attraverso le testimonianze della sua famiglia, degli amici, di chi le ha voluto bene. Ma non è una semplice biografia. È una narrazione emotiva, profondamente umana, scritta con empatia, rispetto e amore.

Pagina dopo pagina, Anna ci racconta la sua infanzia, il legame fortissimo con il fratello Enzo, la passione per la vita, per i cani, per il suo lavoro.
E poi, lentamente, ci conduce dentro l’incubo: una relazione che da affetto si trasforma in prigione, fatta di controllo, minacce, isolamento. Fino al tragico epilogo.

Non è facile leggerlo. Ma è necessario.
Perché le storie delle donne che non ci sono più devono continuare a parlare.
Devono diventare memoria, e poi voce, e poi azione.

E allora, sì, questo libro è una testimonianza preziosa. Non solo per ricordare chi era Anna – la sua bellezza vera, i suoi occhi, il suo amore per la vita – ma per aprire gli occhi di chi oggi potrebbe riconoscersi nelle sue paure.
Di chi magari si sente sola, manipolata, controllata… e non sa se chiamarlo “amore”. (Spoiler: non lo è.)

Valentina Iannaco riesce a restituirci una voce che non c’è più, e lo fa con una forza narrativa che accarezza, ferisce, consola. È impossibile restare indifferenti.

Io questo libro non l’ho semplicemente letto. L’ho sentito addosso.

E ora ve lo passo, con affetto, come si fa con le cose importanti.

Con commozione,
al prossimo libro,
la vostra Ursula

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