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Autodifesa e arte per il 25 novembre: Luchadoras di Elena Ketra trasforma la forza femminile in un atto rivoluzionario

Autodifesa e arte per il 25 novembre: Luchadoras di Elena Ketra trasforma la forza femminile in un atto rivoluzionario

In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, l’artista multidisciplinare Elena Ketra porta sulla scena “Luchadoras”, una performance potente e simbolica che intreccia arte contemporanea, autodifesa e attivismo femminile. Presentata durante la Venice Cup e la Youth League al Palazzo del Turismo di Jesolo, l’opera diventa un’esperienza partecipativa che invita ogni donna a riconoscere il proprio potere fisico, emotivo e sociale. Un progetto che unisce creatività, sport, storia e consapevolezza, ricordandoci che il corpo femminile non è un territorio da controllare, ma uno spazio da rivendicare.

Per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, in occasione della Venice Cup e della Youth League, in programma dal 3 al 7 dicembre al Palazzo del Turismo di Jesolo, l’artista Elena Ketra presenta “Luchadoras”, un intervento performativo che declina il tema dell’autodeterminazione femminile attraverso un’esperienza partecipativa di autodifesa. L’happening si inserisce nella cornice del grande autunno internazionale del karate, che porta in città Venice Cup Senior, Parakarate Cup e Youth League con atleti da oltre 80 Paesi.

Il progetto “Luchadoras”, sostenuto dalla Fondazione Solares delle Arti di Parma e curata da Cesare Biasini Selvaggi e Uros Gorgone, prende ispirazione dalle iconiche lottatrici della lucha libre messicana come simboli di agency e potere trasformativo. Unisce pratica artistica, attivismo e coinvolgimento diretto attraverso un corso base di autodifesa rivolto in particolare a ragazze e donne, condotto in location deputate all’arte ma anche in spazi “non convenzionali”, per sottolineare la necessità di portare l’arte fuori dalle istituzioni e dentro la vita reale, come strumento di empowerment e contrasto alla violenza di genere.

Il workshop di autodifesa è guidato dal Maestro Stefano Caccotecnico della Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali (FIJLKAM), con una lunga esperienza nella divulgazione dei fondamenti della self-defense. Il suo contributo permette alle partecipanti di acquisire consapevolezza corporea e strumenti di protezione personale attraverso un approccio accessibile, sicuro e formativo.

Artista multidisciplinare italiana, formata all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Elena Ketra concentra la sua ricerca su empowerment femminile, inclusione e autocoscienza, intrecciando estetica pop, cultura queer e critica sociale. Le sue opere – tra cui Girlpower, Serialmirrors, Utereyes e la performance digitale Sologamy – esplorano modelli alternativi di autodeterminazione e resistenza, confrontandosi con le tensioni sociali e culturali più attuali, dalle questioni di genere alle dinamiche identitarie in evoluzione.

Multisport Veneto è partner dell’iniziativa e, oltre ad organizzare gli eventi di karate a Jesolo, promuove progetti che valorizzano il benessere, l’inclusione e la diffusione della cultura sportiva nel territorio. 

Jute Sport (Official Distributor Adidas Combat Sports in Italia) è technical sponsor dell’happening e veste le partecipanti con le magliette personalizzate “Luchadoras”, realizzate appositamente per sottolineare l’unione tra performance artistica, disciplina sportiva e messaggio di empowerment.

“Luchadoras”, progetto che ha anche il supporto mediatico di Exibart e di Supermartek, diventa così un’azione corale che intreccia linguaggi diversi – arti visive, performance, sport da combattimento – per ribadire con forza la necessità di sensibilizzare, educare e creare comunità attorno al tema della lotta alla violenza di genere. Un invito a riscoprire il corpo come luogo di forza, identità e autodeterminazione nei giorni in cui dibattito sulla violenza sulle donne è sempre più acceso.


Elena Ketra è un’artista multidisciplinare formata all’Accademia di Belle Arti di Venezia. La sua ricerca indaga empowerment femminile, inclusione e processi di autocoscienza intrecciando estetica pop, cultura queer e critica sociale. Tra le opere più note figurano Girlpower, Serialmirrors e Utereyes, progetti simbolici che decostruiscono stereotipi di genere. Nel 2023 realizza la performance digitale Sologamy, approfondita nel saggio “Sologamia. L’arte di sposare sé stessə”; nel 2025 il termine “sologamia” entra come neologismo nella Treccani. La sua ricerca è stata raccontata dalle principali testate italiane, e un’opera del progetto Luchadoras è scelta come copertina di Exibart. Ha esposto in istituzioni nazionali e internazionali tra cui Museo Madre (Napoli), MAM (Mantova), Silesian Museum (Katowice), Stichting Artes (Amsterdam) e Kyoto Shibori Museum. Vincitrice dell’Exibart Prize 2024, è selezionata per la residenza internazionale ISCP – International Studio & Curatorial Program di New York. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. www.ketra.it

LE LUCHADORAS

La partecipazione femminile alla lucha libre affonda le radici negli anni ’30, ma è negli anni ’50–’60 che le luchadoras iniziano a conquistare un vero spazio, sfidando pregiudizi sociali e il divieto non ufficiale che limitava la presenza delle donne nei ring principali. Negli anni ’70 la disciplina vive il suo primo periodo d’oro, grazie a figure carismatiche come La Dama Enmascarada, Irma González e Lola González, che aprono la strada a generazioni future. Nonostante periodi di restrizioni — come il blocco alle esibizioni femminili a Città del Messico durato fino al 1986 — le atlete continuano a lottare e a espandere la loro popolarità in tutto il paese. Dagli anni ’90 a oggi, la lucha libre femminile vive una crescita costante: nascono nuove federazioni, si moltiplicano gli eventi internazionali e le luchadoras diventano simboli di empowerment, mescolando atletismo, teatralità e identità culturale. Star contemporanee come Marcela, Amapola, Lady Shani, Faby Apache e molte altre continuano a innovare lo stile, conquistando pubblico e riconoscimenti globali. Oggi le luchadoras incarnano una tradizione viva, unendo spettacolo e lotta per la parità, trasformando il ring in uno spazio di potere e autodeterminazione.