Libri: Non c’è stata nessuna battaglia di Romolo Bugaro
Le storie di Romolo Bugaro, avvocato padovano, sono vere, crude, te le senti addosso: sono quelle della provincia, dove le dinamiche sono uguali ovunque e il disagio è un odore indelebile sulla pelle.
Le amicizie, i bar, i motorini truccati, le compagnie, gli amori, i riti di iniziazione. Qui al centro del racconto, in un flash back amaro e doloroso, ci sono le vite di 5 amici, 4 ragazzi e una ragazza – il vecchio Andrea, Nick The Best One, GMT, Tod e la Canova – le loro ambizioni, le speranze, i tormenti.
C’è il mondo dei 15enni della fine degli anni 70, che, come tutti, vivono il per sempre ma finiscono per perdersi, a volte senza volerlo, disegnando una realtà altra, che per qualcuno è un buco nero dal quale non riesce più ad uscire, per altri una nuova possibilità, o forse solo un ripiego. Sullo sfondo, anche se non espresso, c’è quello che avrebbe potuto essere, che per due dei protagonisti viene riportato a galla dopo 30 anni.
Una trasmissione vista in tv e una mail inaspettata, fanno tracimare un fiume di malinconia, mai verbalizzata, mai elaborata, di una giornata in particolare, da dove tutto è iniziato ed ha finito per segnare i loro destini. Romolo Bugaro è indubbiamente bravo, esce tra l’altro dalla “scuola” di Pier Vittorio Tondelli (Altri libertini; Pao Pao, Rimini; Camere separate), altro autore che mi sento di consigliare, purtroppo prematuramente scomparso 20 anni fa. Chi come me ha superato i 50 ed è nato e vissuto per anni in provincia, può trovare in “Non c’è stata nessuna battaglia” un po’ della propria adolescenza.
Gino Tomasini, bresciano, Giornalista Professionista
Studi di filosofia, Master in “Relazioni Pubbliche d’impresa” all’Università IULM di Milano. Dal 1990 vivo di parole, prima in radio, poi in alcuni quotidiani locali, tv e agenzie di pubbliche relazioni. Dal 2006 communications manager in una multinazionale farmaceutica.
Appassionato di libri.