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Esterno giorno: un omaggio a Michelangelo Antonioni e Monica Vitti al confine tra cinema e arti visive

Torino rende omaggio a Michelangelo Antonioni e Monica Vitti con “Esterno giorno”, opera di Giulia Magno al confine tra cinema e arti visive

Torino rende omaggio a Michelangelo Antonioni e Monica Vitti con “Esterno giorno”, opera di Giulia Magno al confine tra cinema e arti visive

Il 3 novembre Monica Vitti, icona senza tempo del cinema italiano, compie 90 anni.

Distretto Cinema, il Museo Nazionale del Cinema di Torino e il Polo del ‘900 rendono omaggio alla grande attrice e alla sua straordinaria collaborazione artistica con Michelangelo Antonioni con la presentazione in anteprima di Esterno giorno, opera sperimentale scritta e diretta dalla regista e videoartista Giulia Magno.

Realizzato con la collaborazione dell’Archivio Michelangelo Antonioni, Esterno giorno è un viaggio nell’universo estetico e simbolico del maestro ferrarese. Seguendo i passi dei personaggi interpretati da Monica Vitti, la regista ripercorre la geografia dello sguardo di Antonioni, interrogando i confini tra soggetto e paesaggio, rappresentazione e realtà. Dalle vedute metafisiche dell’EUR alle ciminiere dell’area industriale di Ravenna, dalle distese sconfinate del deserto del Wadi Rum alle scogliere di granito rosa su cui si staglia la Cupola – la visionaria villa in Sardegna che l’architetto Dante Bini costruì per Antonioni alla fine degli anni Sessanta –, gli spazi esplorati dalla macchina da presa si trasformano in paesaggi interiori, stati d’animo, atmosfere. Le immagini contemporanee, girate tra l’Italia e la Giordania, dialogano con materiali d’archivio e scene tratte da L’eclisse e Il deserto rosso, creando una continuità tra presente e passato.

L’amore di Antonioni per l’arte è nota. Il cineasta-pittore ha usato spesso opere di artisti come Paolo Uccello, de Chirico e Morandi per caratterizzare ambienti e personaggi.La regista ha tratto ispirazione dalle riflessioni di Antonioni sulla pittura, in particolare dalla profonda affinità elettiva che lega la sua opera ai dipinti di Mark Rothko. Le immagini si distaccano dalla figurazione per tendere progressivamente verso l’astrazione. Questo scarto è cristallizzato nei fotogrammi conclusivi, che vedono il !deserto rosso” del Wadi Rum dissolversi in una macchia di puro colore.

L’opera sarà presentata al Polo del ‘900 alle 18.30 nel contesto di un incontro dedicato al sodalizio artistico Vitti-Antonioni e proiettata al Museo Nazionale del Cinema di Torino alle 21.00 in apertura della proiezione de Il deserto rosso (1964).

L’evento è parte di Noi Vitti siamo fatte così, progetto promosso e organizzato da Distretto Cinema che dal 3 al 24 novembre celebrerà la grande attrice italiana con retrospettive, incontri, letture e una mostra fotografica alla Mole Antonelliana realizzata dal Museo del Cinema in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.

Giulia Magno è una regista e curatrice italiana. Laureata in storia dell’arte contemporanea e in disegno industriale tra Roma e Parigi e in cinema a Londra, ha collaborato con istituzioni italiane e internazionali – come il MAXXI, l’Institute of Contemporary Art, London e le National Galleries of Scotland – alla realizzazione di video sperimentali e documentari e alla curatela di mostre dedicate alle reciproche contaminazioni tra i linguaggi del cinema e delle arti visive.  Giulia Magno, Esterno giorno, 2021. © L’artista e Distretto Cinema. Realizzato con la collaborazione dell’Archivio Michelangelo Antonioni del Comune di Ferrara.    

Michelangelo Antonioni, L’eclisse, 1962