Quali sono gli eufemismi per dire “ho le mestruazioni”? Un cortometraggio raccoglie tutti i modi di dire attraverso il volto di chi meglio li rappresenta
C’è sempre un’associazione a un oggetto, o a una persona, o a un’azione, quasi a voler sottolineare il bisogno di rappresentare visivamente quel preciso momento della vita di una donna. Un cortometraggio con i volti di chi meglio rappresenta gli eufemismi, spiega l’importanza di chiamare le mestruazioni con il loro nome: mestruazioni
Niente di più facile di girarci intorno per evitare di andare dritto al punto! Succede anche quando al posto di dire “sono arrivate le mestruazioni”, sentiamo “ho le mie cose”, oppure, guardando all’estero, “sono arrivati i pittori”, oppure specifichiamo di essere nella settimana degli squali o dei mirtilli.
INTIMINA, il marchio del benessere intimo femminile, ha sviluppato un’idea per combattere gli eufemismi: mostrare gli eufemismi stessi. Ecco perché ha sviluppato un cortometraggio con una selezione di persone reali da tutto il mondo che incarnano gli eufemismi legati alle mestruazioni, con l’obiettivo di farli diventare i volti di un movimento globale che esorta tutti a chiamare le mestruazioni con il loro nome: mestruazioni.
“Deve essere normale palare di mestruazioni, ma con oltre 5.000 eufemismi usati in tutto il mondo, abbiamo ancora molta strada da fare quando si tratta di normalizzare la conversazione. INTIMINA ha creato “End Period Euphemisms” per far luce su questo problema – conclude Dunja Kokotović, Global Brand Manager di INTIMINA – e compiere passi verso l’eliminazione dello stigma per stimolare un dialogo aperto sulle mestruazioni”.
GLI EFFETTI SOMMERSI DEGLI OLTRE 5000 EUFEMISMI
In tutto il mondo ci sono oltre 5mila eufemismi per indicare l’arrivo delle mestruazioni: si passa da “sono arrivati i pittori”, a “la zia Flo è in città”, oppure è “settimana dello squalo”, o “delle fragole”, fino al nostro “ho le mie cose”.
Sebbene possano sembrare innocui, l’uso di eufemismi per descrivere le mestruazioni scoraggia la conversazione aperta e conferma lo stigma intorno al ciclo mestruale. Molti degli eufemismi usati in tutto il mondo hanno connotazioni negative che associano le mestruazioni alla vergogna, lasciando generazioni di donne con la sensazione di dover nascondere i loro cicli mestruali ed evitare di discutere della loro salute mestruale.
“Molti di questi eufemismi hanno connotazioni piuttosto negative derivanti dall’ideologia patriarcale che associa le mestruazioni alla vergogna della propria sessualità. L’uso continuato di certi eufemismi – spiega Alessandra BITELLI, Woman Empowering Coach – fa sì che, ancora oggi, alcune ragazze si sentano in imbarazzo a parlare apertamente delle mestruazioni, inibendo la richiesta di aiuto in caso dell’emergere di qualche difficoltà. In realtà non ci si dovrebbe vergognare nell’usare il termine “mestruazioni” esattamente come non ci si vergona a dire che si ha il raffreddore. Il disagio è puramente culturale e con la cultura può essere superato”.
UN CORTOMETRAGGIO CHE RIPRODUCE QUEI LOGHI COMUNI
Questa selezione di persone da tutto il mondo ha recitato in un cortometraggio in cui ogni eufemismo riferito al ciclo mestruale vede impegnato ciascuno nella propria attività correlata. Il cortometraggio si conclude con una sorta di “chiamata alle armi”, dove il cast ci esorta a chiamare con il proprio nome le mestruazioni: mestruazioni!
LA SELEZIONE DELLE NAZIONI, MODI DI DIRE E NOMI DEL CAST
• FRANCIA: “gli inglesi sono sbarcati”
(riferimento alla battaglia di Waterloo e al colore delle uniformi militari britanniche)
Iris Pupella-Noguès, è una storica con una predilezione per il periodo del regime fascista (1922-1943).
• GERMANIA: “la settimana delle fragole”
Phil Boddington, coltivatore di fragole, è il proprietario di Boddington’s Berries, un’azienda agricola di fragole a conduzione familiare con sede in Cornovaglia, Regno Unito. Phil e la sua famiglia sono specializzati nella produzione di conserve di fragole e vantano oltre 70 anni di esperienza nel mercato dei piccoli frutti.
• ITALIA: “ho le mie cose”
Alessandro Sesini, collezionista italiano con la passione per i vini pregiati, Gestisce la sua impresa di costruzioni e viaggia per l’Italia alla scoperta dei vitigni autoctoni
• REGNO UNITO: “sono arrivati i pittori”
Justin Bowen, un pittore-decoratore britannico, è anche marito e padre, ed è questo ruolo che ha acceso il suo desiderio di sfidare lo stigma che circonda le mestruazioni e partecipare alla campagna di INTIMINA.
• STATI UNITI: “la zia Flo è in città”
Florence Deniau, una zia americana, chiamata affettuosamente Flo, è agente di vendita nel settore creativo.
• SVEZIA: “la settimana dei mirtilli rossi”
Liv Palmblad, un’appassionata produttrice svedese di marmellate di mirtilli rossi, ha trasformato la sua passione in un hobby.
• PAESI DI LINGUA INGLESE: “surfando l’onda cremisi”
Nate Sutton è un surfista australiano, oltre a essere un fisiologo accreditato.
• ALTRI PAESI DI LINGUA INGLESE: “la settimana degli squali”
Sophumelela Qoma e Nico Booyens, sono esperti di squali che lavorano presso l’Unità di ricerca sugli squali a Mossel Bay, in Sudafrica. Qoma ha fondato il programma Sea-the-Change mirato a fornire competenze occupazionali marittime ai giovani di Mossel Bay, mentre Booyens gestisce progetti speciali presso la SRU.
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