E tu, hai mai provato il plank?
Bastano alcuni minuti al giorno per avere un addome tonico e ben definito. Il segreto è il plank, la cosiddetta “tavola”. Un esercizio molto efficace che rafforza il “core”, cioè la fascia addominale, i glutei e i dorsali e sviluppa la forza. È molto versatile, ne esistono diverse varianti e può essere praticato ovunque, in palestra a casa e al parco.
Oltre a rafforzare i muscoli, migliora la resistenza, ed è efficace anche nel controllo della pressione. È ormai noto che gli esercizi isometrici, cioè quelli che attivano e allenano la potenza e la muscolatura rimanendo fermi, sono efficaci anche nel ridurre la pressione.
Le prime volte che si pratica il plank è opportuno seguire i consigli di un istruttore e poi quando ci si allena in autonomia può essere molto utile avere uno specchio per controllare la posizione. Come per ogni attività fisica è necessario fare alcuni minuti di riscaldamento in modo da preparare il corpo ed evitare lesioni.
Diversi tipi di plank
Il front plank è quello tradizionale con appoggio su avambracci, gomiti e punte dei piedi, leggermente divaricati. La schiena deve essere il più possibile piatta, i glutei bassi e gli occhi guadano a terra tra le mani in modo da non perdere la posizione. Una versione più semplice prevede l’appoggio delle ginocchia a terra.
Nel caso si voglia sperimentare una variante più intensa si può provare il “raised leg plank”, cioè, partendo dalla posizione del plank classico si solleva una gamba lasciandola tesa e si mantiene la posizione e poi si ripete con l’altra gamba, alterandole per alcune volte. Questo esercizio sollecita anche lateralmente i muscoli del core.
I muscoli che sviluppa il plank laterale sono: trasverso dell’addome, medio gluteo e piccolo gluteo (abduttori), adduttori dell’anca (gracile, pettineo, adduttori), obliqui esterni ed interni. Ci si sdrai a terra su un fianco con l’avambraccio, il gomito e la porzione esterna del piede, o del ginocchio, per diminuire la difficoltà, poggiati a terra. Il braccio libero può essere mantenuto steso sul fianco o alzato verso l’alto se si vuole aumentare la difficoltà. Anche il plank laterale si svolge in isometria, su un solo braccio, e va ripetuto più volte per entrambe i lati del corpo. Sollecita intensamente la muscolatura addominale e in particolare il trasverso.
Il plank è un esercizio molto versatile, ad esempio, con il plank dinamico si inseriscono movimenti diversi. Uno di questi è quello che permette di aumentare e diminuire la tensione dell’addome; si parte da una posizione di front plank normale e in seguito portando in alto il sedere, mantenendo le gambe e il busto tesi, gestendo semplicemente l’escursione delle spalle, per poi tornando in posizione iniziale. Un’altra versione prevede di rimanere appoggiati sugli avambracci e allungare uno per volta un braccio, oppure spostare i piedi lateralmente, sempre uno alla volta, cercando di non perdere la posizione della schiena.
Qualunque sia la versione di plank è necessario mantenere la posizione per alcuni minuti, cominciando gradatamente e via via aumentando.
Attenzione alla schiena
Il plank può causare mal di schiena, soprattutto nella porzione bassa. I motivi principali sono dovuti a errori durante l’esecuzione, soprattutto quando si raggiunge un alto grado di affaticamento. Sono errori facili da correggere con l’aiuto di un istruttore esperto.
Abbigliamento
È sufficiente un mat (tappettino) da palestra, delle scarpe con suola morbida e abbigliamento comodo che non intralci i movimenti, e uno spazio piano in modo da riuscire a mantenere più facilmente la posizione corretta. Nel caso si sentisse dolore agli avambracci è possibile arrotolate un asciugamano per appoggiare gomiti e avambracci.
I risultati non sono immediati, ma facendolo con costanza e aumentando progressivamente i tempi di “tenuta” il miglioramento degli addominali è evidente come anche la resistenza.
Milanese da sempre. Laurea in Lingue e letterature straniere moderne presso l’Università Statale di Milano, e successivamente marketing in Bocconi.
Il mio percorso è iniziato in agenzie di pubblicità per proseguire in aziende farmaceutiche, esperienza che è durata oltre vent’anni in diverse multinazionali.
La passione per la comunicazione e la divulgazione scientifica mi hanno spinto a scrivere per varie testate e a collaborare con agenzie e associazioni pazienti.
Giornalista pubblicista e membro Unamsi, Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione.
Nel tempo libero sono una runner appassionata, ma non fanatica. In inverno non rinuncio a sciare, ma amo il mare. Ho una grande passione per i viaggi che condivido con mio marito.