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15 Marzo, Giornata dei disturbi alimentari: riconoscere i segnali e trovare il percorso verso la guarigione

I disturbi alimentari rappresentano una delle problematiche psicologiche più complesse e diffuse nella società contemporanea, colpendo persone di ogni età e genere, con una prevalenza significativa nella popolazione femminile. Quello che spesso inizia come un’apparentemente innocua attenzione all’alimentazione può trasformarsi in una condizione debilitante che impatta profondamente sulla qualità della vita e sulla salute.

Disturbi alimentari: un problema che riguarda molte donne (ma non solo)

Sebbene i disturbi alimentari possano colpire chiunque, le statistiche mostrano una netta prevalenza nel genere femminile. Le pressioni sociali legate all’aspetto fisico, gli ideali di bellezza irraggiungibili promossi dai media e i messaggi contraddittori sul cibo che riceviamo quotidianamente creano un terreno fertile per lo sviluppo di relazioni problematiche con l’alimentazione e con il proprio corpo.

Particolarmente a rischio sono le donne coinvolte in attività dove il peso e l’aspetto fisico sono fortemente enfatizzati. Nel mondo dello sport, ad esempio, atleti e atlete di discipline come ginnastica, danza, corsa di fondo e sport con categorie di peso subiscono pressioni aggiuntive che possono catalizzare l’insorgenza di disturbi alimentari.

Disturbi alimentari: quali sono i segnali da non sottovalutare?

Riconoscere tempestivamente i segnali di un disturbo alimentare è fondamentale per intervenire prima che la situazione si aggravi. Ecco alcuni campanelli d’allarme a cui prestare attenzione:

  • Preoccupazione ossessiva per il peso e la forma fisica, con frequenti verifiche allo specchio o sulla bilancia
  • Cambiamenti drastici nelle abitudini alimentari, come eliminazione di interi gruppi alimentari, conteggio ossessivo delle calorie o sviluppo di rigidi rituali attorno al cibo
  • Esercizio fisico eccessivo e compulsivo, spesso utilizzato come metodo di compensazione
  • Isolamento sociale, specialmente in situazioni che coinvolgono il cibo
  • Stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione e sbalzi d’umore
  • Alterazioni del ciclo mestruale nelle donne
  • Giustificazioni frequenti per saltare i pasti o mangiare in privato

Come evidenziato nel libro “Dieta e allenamento al femminile” della Dott.ssa Galfano, medico chirurgo Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica, questi segnali spesso vengono mascherati o razionalizzati, specialmente quando si presentano in contesti dove il controllo del peso viene normalizzato o addirittura incoraggiato.

Oltre gli stereotipi: comprendere la complessità dei disturbi alimentari

I disturbi alimentari vanno ben oltre la semplice “ricerca della magrezza”. Come spiega Valeria Galfano nel suo libro, queste condizioni rappresentano un tentativo disfunzionale di gestire emozioni difficili, stress e traumi. Il cibo diventa un mezzo attraverso cui esercitare controllo quando altri aspetti della vita sembrano ingestibili.

È importante superare gli stereotipi che vedono i disturbi alimentari come “capricci” o semplici diete estreme. Si tratta di condizioni psicologiche complesse, influenzate da fattori biologici, psicologici, familiari e socio-culturali, che richiedono un approccio terapeutico multidisciplinare.

Il ruolo cruciale dell’ambiente circostante

L’ambiente in cui viviamo può avere un impatto significativo sia nello sviluppo che nel recupero dai disturbi alimentari. Commenti sul peso, osservazioni sull’aspetto fisico o messaggi che promuovono diete restrittive possono risultare particolarmente dannosi per chi è vulnerabile a queste problematiche.

Nella sua opera, la Dott.ssa Galfano sottolinea come sia fondamentale creare un ambiente di supporto, dove il valore delle persone non viene misurato in base al loro aspetto fisico o alle loro abitudini alimentari. Questo vale in ambito familiare, nelle amicizie, nei contesti lavorativi e, naturalmente, nell’ambito sportivo.

Il percorso verso la guarigione: recuperare una relazione sana con il cibo e con il proprio corpo

Superare un disturbo alimentare richiede tempo, pazienza e un supporto adeguato. Il percorso terapeutico ideale prevede un approccio multidisciplinare che includa:

  • Supporto psicologico individuale, per affrontare le cause profonde del disturbo
  • Educazione nutrizionale, per ristabilire una relazione sana con il cibo
  • Terapia familiare o di gruppo, per migliorare le dinamiche relazionali
  • Monitoraggio medico, per gestire le eventuali complicazioni fisiche

Come evidenziato dalla Dott.ssa Galfano, il recupero non significa semplicemente raggiungere un peso “normale”, ma ricostruire una relazione equilibrata con il cibo, imparare a riconoscere e rispettare i segnali di fame e sazietà, e sviluppare un rapporto più pacifico con il proprio corpo.

Consigli pratici per chi sta affrontando un disturbo alimentare

Se tu o una persona a te cara state lottando con un disturbo alimentare, ecco alcuni consigli preliminari, ispirati anche dal lavoro di Valeria Galfano:

  1. Cerca aiuto professionale: rivolgiti a specialisti esperti in disturbi alimentari. Non cercare di affrontare il problema da sola
  2. Evita le “diete”: le restrizioni alimentari tendono ad aggravare i disturbi alimentari, non a risolverli
  3. Monitora il tuo dialogo interiore: lavora per sostituire i pensieri critici sul tuo corpo con riflessioni più compassionevoli
  4. Riconnettiti con il tuo corpo: pratiche come lo yoga o la meditazione possono aiutarti a sviluppare una maggiore consapevolezza corporea
  5. Circondati di persone supportive: evita chi fa commenti sul tuo aspetto fisico o sulle tue abitudini alimentari
  6. Ricorda che il valore di una persona non è determinato dal suo aspetto fisico: lavora per sviluppare un’autostima basata su altri aspetti della tua identità

Un messaggio di speranza

Come sottolinea Valeria Galfano nel suo libro “Dieta e allenamento al femminile“, la guarigione è possibile. Nonostante il percorso possa essere lungo e non privo di ostacoli, con il giusto supporto è possibile recuperare una relazione sana con il cibo e con il proprio corpo.

Se stai lottando con un disturbo alimentare, ricorda che non sei sola e che chiedere aiuto è il primo, coraggioso passo verso la guarigione. La tua vita e il tuo benessere valgono molto più di qualsiasi numero sulla bilancia o taglia di vestiti.


Nota: Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non sostituisce in alcun modo il parere di un professionista. Se tu o una persona cara state affrontando un disturbo alimentare, vi invitiamo a rivolgervi a uno specialista.