#BastaUsareIlCorpoDelleDonne: Le Società scientifiche di Ginecologia e Ostetricia contro il manifesto anti aborto comparso negli scorsi giorni a Milano
Un affronto oltraggioso profondo ed indegno alla dignità delle donne.
Con queste parole le società scientifiche di Ginecologia e Ostetricia italiane hanno commentato la comparsa di un manifesto di ProVita contro la RU486, la cosiddetta pillola abortiva, usata nella pratica dell’interruzione volontaria di gravidanza. Il manifesto, comparso nei giorni scorsi a Milano e prontamente rimosso dal Comune, paragonava pratica dell’aborto farmacologico all’ingestione di veleno, usando un macabro parallelismo con la famosa mela di Biancaneve.
Le società scientifiche SIGO-AOGOI-AGUI-AGITE sottolineano che i toni offensivi usati contraddicono anche la pratica scientifica: l’utilizzo del farmaco per indurre l’aborto volontario voluto (IVG) oppure come alternativa al cosiddetto “raschiamento” in caso di aborto non voluto (spontaneo) è stato autorizzato dal 2009 e poi ribadito nel 2020, dagli organi competenti (Ministero della Salute ed Aifa) dopo il parere favorevole degli esperti ed in base alla esperienza clinica già ottenuta in molti Paesi da decenni.
SIGO-AOGOI-AGUI-AGITE si erano già espresse favorevolmente sull’utilizzo maggiormente esteso del metodo farmacologico nella interruzione volontaria di gravidanza e nei casi di aborto interno in quanto, nei tempi e modi corretti, risulta più accetto e meno invasivo per le donne. Le 4 società scientifiche considerano riprovevole non solo la mancanza di contenuto scientifico ma soprattutto l’uso inaccettabile delle immagini ed affermano con forza che è ora di dire basta all’utilizzo del corpo delle donne per trasmettere qualunque messaggio, da quelli pseudo-scientifici alla pubblicità delle automobili.
Ecco la dichiarazione congiunta di SIGO-AOGOI-AGUI-AGITE
È un manifesto terribile, non veritiero che utilizza in modo inaccettabile il corpo di una donna.
È ora di dare dignità alle donne, alle persone, al corpo delle donne!
Tutta la ginecologia italiana è profondamente colpita, amareggiata da questo manifesto con cui si è veramente toccato il fondo.
Come ginecologhe e ginecologi, medici che si occupano dalla salute delle donne, non possiamo tollerare questa ennesima violenza mediatica contro le donne e che trasmette un messaggio scientifico distorto.
Intendiamo tutelare, ora e sempre, la dignità della sofferenza, il rispetto del corpo delle donne, la libertà delle donne, il rispetto della legge e siamo pronti ad agire anche per vie legali.
Pink Society è un femminile nuovo: non solo da guardare ma che mostra il mondo contemporaneo con passione, forza ed energia
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