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Libri: La logica della lampara di Cristina Cassar Scalia

Proseguiamo nella conoscenza di Cristina Cassar Scalia e di Vanina Guarrasi. Dopo Sabbia Nera, La logica della lampara.

Non sempre quello che si vede è quello che si vede. A volte è solo apparenza di una verità costruita ad arte. Ci sono due testimoni attendibili che all’alba vedono gettare dagli scogli una valigia trasportata a mano con grande difficoltà. C’è subito appresso una telefonata anonima che denuncia alla polizia un possibile omicidio in una villetta a mare. Ed effettivamente c’è del sangue in quella casa, che corrisponde al sangue trovato nella valigia e soprattutto la ragazza che la abita non si trova più: una giovane avvocato occupata nel principale studio della città. E guarda caso nella valigia c’è il suo iphone, dal quale la scientifica riesce a recuperare tutto il contenuto: chat, messaggi vocali, immagini e quant’altro, sufficienti a chiudere in faccia le porte del carcere, per non aprirle mai più, al titolare dello studio, un notabile in odore di mafia.

L’unica cosa che manca è il cadavere, che rimane sullo sfondo, più che in fondo al mare. E questo in un’indagine di omicidio non è indifferente. Troppo semplice comunque, troppo facile per Vanina Guarrasi, vicequestore della Mobile di Catania. Nonostante sia convinta che il grande avvocato mammasantissima la galera la meriterebbe a prescindere, per un’accusa così grave ci vogliono dei riscontri più solidi. E infatti le cose sono molto più complicate di quanto qualcuno vuol far credere. Anche per questo caso sarà determinante l’appoggio dell’ottuagenario commissario in pensione Biagio Patanè, che già in Sabbia Nera aveva riportato alla luce una storia antica nella quale c’erano i prodromi dell’indagine in vetrina. La verità verrà ricostruita poco alla volta grazie alle intuizioni della Guarrasi e non sarà la verità dell’apparenza.