Alimentazione e fertilità: 4 preziosi consigli per favorire l’equilibrio ormonale
Gli ormoni sono sintetizzati e rilasciati dal sistema endocrino, in grado di determinare – in concerto con il sistema nervoso – il funzionamento dell’intero organismo. Per una buona salute generale e riproduttiva, è fondamentale mantenere il corretto equilibrio ormonale e una alimentazione bilanciata svolge un ruolo importante nel favorirlo.
Ne abbiamo parlato con la dottoressa Claudia Banfi, nutrizionista presso Clinica Eugin, e con il dottor Domenico Carone, Coordinatore Medico di Clinica Eugin Taranto e dell’ambulatorio Eugin di Bari.
“Ripristinare il corretto equilibrio ormonale mediante l’alimentazione e uno stile di vita sano è fondamentale per prevenire i problemi di infertilità o migliorare le possibilità di successo di eventuali trattamenti.” afferma Domenico Carone, Coordinatore Medico di Clinica Eugin Taranto e dell’ambulatorio Eugin Bari. “Per questo motivo è importante rivolgersi a centri che possano assistere la coppia nell’intero percorso, includendo anche la consulenza specialistica dal punto di vista nutrizionale, tenendo conto di tutti i fattori che possano contribuire a migliorare la fertilità della coppia e le possibilità di concepimento. Con questo articolo desideriamo condividere con le coppie che stanno affrontando problemi di concepimento alcuni dei suggerimenti che forniamo alle nostre pazienti per aiutarle a correggere la loro alimentazione e a ripristinare l’equilibrio ormonale”.
L’equilibrio ormonale è delicato, oltre che complesso, e mantenerlo può non essere così semplice: sarebbe ingenuo pensare che un disturbo endocrino possa risolversi semplicemente grazie ad un alimento o integratore miracoloso. La realtà è molto più complessa e un approccio integrato, che miri a ripristinare l’equilibrio ormonale agendo a vari livelli, è sicuramente la via migliore.
In primo luogo, andranno migliorate le proprie abitudini e il proprio stile di vita con cambiamenti che siano sostenibili e consolidabili nel tempo:
- fare più movimento e attività fisica;
- ridurre i livelli di stress;
- curare l’igiene del sonno;
- rispettare i ritmi circadiani;
- smettere di fumare;
- ridurre il consumo di caffeina;
- evitare il consumo di bevande alcoliche e zuccherate;
- non abusare di farmaci da banco, in particolare farmaci antinfiammatori;
- idratarsi adeguatamente nell’arco della giornata;
- ridurre l’esposizione a metalli pesanti e interferenti endocrini di varia natura.
Una dieta equilibrata è fondamentale per la nostra salute generale e riproduttiva. Adottare alcuni accorgimenti, illustrati di seguito, può contribuire nel favorire il corretto equilibrio ormonale.
- Colesterolo e ormoni sessuali
Gli ormoni non sono tutti uguali: alcuni hanno natura lipidica, altri proteica e altri ancora derivano da amminoacidi modificati. Per questa ragione la dieta deve in primo luogo soddisfare i fabbisogni di grassi e proteine, precursori ormonali. Ormoni sessuali quali estrogeni, progesterone e testosterone, ad esempio, derivano dal colesterolo, grasso di origine animale. “Si fa spesso l’errore di demonizzare i grassi, ma è importante inserire nella nostra alimentazione fonti di grassi insaturi quali olio extravergine di oliva, frutta secca a guscio, avocado, cacao amaro e semi oleosi, preziosi alleati in un regime dietetico volto a sostenere l’equilibrio ormonale. Per apportare sufficienti quantità di colesterolo, si consiglia inoltre di consumare uova biologiche o da galline ruspanti. Fondamentale anche un buon apporto di acidi grassi omega-3 – ad azione anti-infiammatoria – di cui è ricco il pesce azzurro, in particolare sgombri, alici, sardine. Molecole precursori di omega-3 si trovano anche in alcuni alimenti vegetali, come noci, semi di lino e semi di chia” spiega la dottoressa Claudia Banfi, nutrizionista presso Clinica Eugin.
- L’importanza dell’equilibrio glicemico
Un ormone in grado di influenzare l’intero asse endocrino è l’insulina e un’alimentazione mirata a supportare l’equilibrio ormonale dovrebbe essere a basso carico glicemico. Prevenire picchi glicemici spesso significa evitare picchi ematici di insulina che, se frequenti e ripetuti nel tempo, possono determinare insulino-resistenza, causando ad esempio assenza di ovulazione, condizione comune a una serie di disturbi riproduttivi femminili, come la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS). “Il consiglio è di evitare zuccheri semplici, cereali raffinati e dolci di varia natura, compresi spuntini apparentemente “dietetici” quali barrette ai cereali e yogurt alla frutta. La quantità di zuccheri presenti in un vasetto di yogurt alla frutta – anche se classificato come magro o light – è molto elevata e, inoltre, privando lo yogurt intero della sua naturale quota di grassi, l’ingresso degli zuccheri in circolo viene accelerato” prosegue la dottoressa Banfi. “Consiglio di consumare cereali integrali – in chicco e sotto forma di derivati – e legumi, ricchi in fibre che aiutano ad abbattere il carico glicemico del pasto. Non possono mancare anche frutta e verdura di stagione, fonti di fibre, vitamine, minerali e antiossidanti, indispensabili per la salute ormonale. Infine, raccomando il consumo di pasti completi e bilanciati fra i macronutrienti – proteine, grassi buoni, carboidrati complessi e fibre – e i micronutrienti – vitamine e sali minerali. Pasti che comprendano alimenti stagionali e di qualità”.
- Supporto epatico, intestinale e renale
Gli ormoni, dopo aver esaurito la loro attività biologica, vengono detossificati a livello epatico e successivamente eliminati attraverso feci e urine. “Un intervento dietetico mirato al ripristino dell’equilibrio endocrino non può dunque prescindere dal sostenere l’attività epatica, intestinale e renale, attraverso la scelta di alimenti e cotture ad hoc. Particolarmente consigliate, per esempio, sono le verdure amare e le crucifere: broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolo nero, verza. Per quanto riguarda la funzionalità intestinale, dieta e idratazione dovranno prevenire condizioni di stipsi in grado di interferire con l’eliminazione di ormoni “esausti” attraverso le feci” spiega la dottoressa Banfi. “In secondo luogo, l’obiettivo sarà mantenere o ripristinare un microbiota intestinale sano ed eubiotico, indispensabile per un benessere psicofisico a 360 gradi”.
- Ormoni, cofattori enzimatici e vitamina D
“Numerosi ormoni, come ad esempio quelli tiroidei, per esplicitare la loro azione necessitano di successivi step di attivazione a carico di organi periferici. Questi passaggi richiedono la presenza di enzimi e cofattori enzimatici, molti dei quali sono vitamine o minerali introdotti con la dieta, in particolare attraverso cereali integrali, olio evo, avocado, legumi, frutta secca a guscio, semi oleosi, pesce pescato, molluschi e crostacei, uova e carni bianche biologiche, carne rossa allevata al pascolo e ovviamente frutta e verdura di stagione”. Conclude il dottor Carone.
Per maggiori informazioni: www.eugin.it
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