Cartoline d’Italia: Gli Obelischi a Roma
Passeggiando nel centro storico di Roma ci si imbatte continuamente in piazze bellissime e suggestive. In ciascuna è presente, imponente, austero, un obelisco.
Roma è la città che ha più obelischi antichi al mondo. Ne ha ben 13, mentre in Egitto ne sono rimasti soltanto 5, 3 in Inghilterra, uno solo in Francia, 1 in Turchia, 1 in Israele, 1 negli Stati Uniti. Altri 5 sono in Italia a Firenze, Catania, Urbino e 2 a Benevento.
Il primo che cominciò ad importare obelischi fu Augusto dopo la battaglia vittoriosa di Azio nel 31 a.c. Lo fece collocare nella spina del Circo Massimo, ora fa bella mostra di sé a Piazza del Popolo e viene chiamato Obelisco Flaminio. Risale al Faraone Ramesse II nel 1300 circa a.c.
L’obelisco più grande e più alto è l’Obelisco Lateranense, in Piazza San Giovanni in Laterano realizzato da Tutmosis III nel XV secolo a.c. e portato a Roma dall’Imperatore Costanzo II.
Quello più fotografato probabilmente è l’Obelisco Agonale che si erge, superbo, sulla fontana dei quattro fiumi, capolavoro del Bernini a Piazza Navona.
Ma uno altrettanto celebre e conosciuto è l’Obelisco Vaticano, quello al centro di Piazza San Pietro. Fu portato a Roma dall’Imperatore Caligola. Nel 1586 fu fatto posizionare al centro di Piazza San Pietro dal Papa Sisto V che, anziano e appartenente all’Ordine dei Frati Minori Conventuali, in soli 5 anni di pontificato (1585-1590) sorprese il mondo intero governando lo Stato Pontificio da grande politico, da grande religioso e da grande urbanista. Va infatti a lui il merito di aver fatto realizzare dall’Architetto Domenico Fontana la Roma che ancora oggi ammiriamo.
Merita di essere raccontato un episodio avvenuto proprio durante lo spostamento e l’erezione dell’Obelisco Vaticano. L’evento, raro e complicatissimo per quell’epoca, aveva richiamato una gran folla. Tutti vociavano, parlavano, facevano trambusto e ciò impediva che si potessero comunicare chiaramente agli operai gli ordini di volta in volta impartiti. Fu dato ordine di rispettare il più assoluto silenzio pena la decapitazione. La folla si zittì immediatamente. Nel silenzio più totale l’operazione di innalzamento dell’obelisco continuò in maniera drammatica. Gli argani si erano bloccati ed i cavalli non riuscivano a far sollevare l’enorme monolite; le corde tese al massimo mandavano scricchiolii sinistri e stavano per strapparsi e far crollare tutto quando, nel silenzio generale si udì una voce gridare “acqua alle corde!!!”.
Il consiglio fu immediatamente recepito dagli addetti e la situazione di sbloccò.
A gridare era stato un certo Benedetto Brasca, capitano di mare di Sanremo, che fu immediatamente arrestato e condotto dal Papa il quale però seppe apprezzare l’utilità della disobbedienza, lo perdonò e gli chiese anzi che cosa desiderasse per ricompensa. Brasca chiese solo di poter portare, in occasione della futura Pasqua, dalla sua città natale i ramoscelli d’ulivo da distribuire, benedetti, a tutti i fedeli.
Altri obelischi sono altrettanto importanti e suggestivi. L’Obelisco Esquilino davanti a Santa Maria Maggiore e l’Obelisco Quirinale (quello che ha alla base le statue dei Dioscuri) erano originariamente posti ai lati dell’ingresso del Mausoleo di Augusto-
L’Obelisco Sallustiano che domina la scalinata di Trinità dei Monti è di epoca imperiale, mentre l’Obelisco di Piazza Montecitorio risale al Faraone Psammetico II.
Fu portato a Roma da Augusto e posto come “gnomone” del gigantesco orologio solare fatto realizzare dai Augusto in Campo Marzio. Il giorno del compleanno dell’Imperatore l’Obelisco con la sua ombra andava a coprire il monumento dell’Ara Pacis.
Altri Obelischi che potremmo definire “minori” solo per le loro dimensioni, ma non meno antichi sono, l’Obelisco del Pincio fatto realizzare dall’Imperatore Adriano in onore di Antinoo e portato a Roma dall’Imperatore Eliogabalo, l’Obelisco del Pantheon, l’Obelisco della Minerva, , l’Obelisco di Dogali, l’Obelisco di Villa Celimontana, tutti risalenti a Ramsete II.
Sempre per merito di Sisto V e Domenico Fontana furono tracciate strade rettilinee degne di una Capitale Europea. Ad esempio, il centro dell’incrocio tra Via del Quirinale e Via Quattro Fontane è l’unico posto al mondo dove si possono vedere contemporaneamente tre Obelischi: il Quirinale, il Sallustiano e l’Esquilino!
Dobbiamo veramente essere grati agli Imperatori, ai Papi, ai Principi che amando Roma hanno voluto farne quella perla rara che dobbiamo tutelare e non dobbiamo perdere.
Studioso, appassionato lettore, profondo conoscitore della storia e dell’animo umano, sa citare le poesie di Catullo a memoria.