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Libro della settimana: La Vegetariana di Han Kang

Il romanzo La Vegetariana di Han Kang è un’intensa riflessione su controllo, desiderio e oppressione, con uno stile narrativo potente e poetico che mescola realtà e onirico.

Care le mie lettrici di PinkSociety.it,
questa settimana ci immergiamo in una lettura che sta facendo parlare di sé in tutto il mondo: “La vegetariana” di Han Kang, l’autrice sudcoreana che ha appena ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura 2024. Questo riconoscimento conferma il valore di una scrittrice che ha saputo esplorare, con grande sensibilità e potenza narrativa, temi legati al corpo, alla libertà e alla ribellione interiore.

La trama de La Vegetariana

Il romanzo ruota attorno a Yeong-hye, una donna apparentemente comune che, dopo un sogno inquietante, decide di diventare vegetariana. Questa scelta, che potrebbe sembrare piccola o innocua, diventa il punto di rottura che sconvolge completamente la sua vita e quella delle persone che la circondano. È proprio il rifiuto di mangiare carne che innesca una serie di reazioni inaspettate da parte della sua famiglia, trascinando Yeong-hye in una spirale di alienazione e autodistruzione.

Il libro è strutturato in tre parti, narrate ciascuna da un personaggio diverso: il marito, il cognato e la sorella. Ognuno di loro osserva il cambiamento di Yeong-hye da una prospettiva diversa, ma nessuno riesce davvero a comprendere fino in fondo le sue motivazioni. Il marito la vede come una moglie che non rispetta più i suoi “doveri”, il cognato la trasforma in un’ossessione artistica e sessuale, mentre la sorella cerca disperatamente di riportarla alla “normalità”, senza però mai riuscirci. Questo triplice sguardo non fa che accentuare il senso di incomunicabilità e isolamento in cui Yeong-hye si trova.

Un libro che scava in profondità

La vegetariana” non è solo un romanzo su una scelta alimentare. La decisione di Yeong-hye di non mangiare carne diventa una forma di resistenza, un rifiuto di sottomettersi alle convenzioni sociali e familiari. In un certo senso, il suo corpo diventa il campo di battaglia su cui si giocano conflitti più ampi: quello tra l’individuo e la società, tra desiderio di purezza e violenza, tra repressione e liberazione. La carne, in questo romanzo, non è solo cibo: è simbolo di controllo, di violenza, di dominio patriarcale.

Il modo in cui Han Kang racconta la discesa di Yeong-hye verso l’alienazione è potente, crudo, ma al tempo stesso poetico. Attraverso sogni, visioni e scene che oscillano tra il reale e l’onirico, la scrittrice ci conduce in un viaggio oscuro e profondamente simbolico. Yeong-hye diventa quasi una figura eterea, che cerca di distaccarsi dalla materialità e dalla brutalità del mondo, per rifugiarsi in un luogo di silenzio e solitudine.

Lo stile unico di Han Kang

La scrittura di Han Kang è un capolavoro di equilibrio tra delicatezza e brutalità. Ogni parola è scelta con cura, ogni immagine è carica di significato. Le descrizioni delle sensazioni fisiche e mentali di Yeong-hye sono così intense che ci si ritrova immersi nel suo mondo, sentendo il suo disagio e la sua angoscia. C’è una bellezza viscerale in questo libro, una forza che scuote e lascia senza fiato.

Perché leggere “La vegetariana” oggi?

Con la vittoria del Nobel nel 2024, Han Kang è ormai una delle voci più influenti e importanti della letteratura mondiale. E La vegetariana è il libro perfetto per entrare nel suo universo. È un’opera che parla di libertà, di ribellione, di cosa significa prendere il controllo della propria vita, anche a costo di perdere tutto. Ma è anche un libro che ci mette di fronte alle nostre paure più profonde: il conformismo, l’isolamento, la violenza latente che spesso nascondiamo sotto la superficie delle nostre vite quotidiane.

Leggere questo romanzo oggi, alla luce del Nobel, significa affrontare un’esperienza di lettura intensa, che scuote e fa riflettere. È una storia che ti costringe a interrogarti sul rapporto tra corpo e mente, tra desiderio e oppressione, tra ciò che siamo e ciò che gli altri vogliono che siamo.

Quindi, care lettrici, preparatevi a essere trascinate in una lettura che non lascia scampo, che vi farà sentire e pensare profondamente. “La vegetariana” è un libro che resta con voi, molto dopo che avete girato l’ultima pagina.

Un abbraccio,
al prossimo libro,
la vostra Ursula