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PER UN PUGNO DI BOTTONI… Napoleone perse l’impero

PER UN PUGNO DI BOTTONI Napoleone perse l’impero

Sui libri di scuola non è mai stato scritto. Ma Napoleone perse l’impero e il suo esercito per colpa di un pugno di bottoni.

Non fu la sterminata steppa russa a uccidere i 600.000 uomini della più grande Armata di Francia. E non furono né la neve, né le malattie né la fame a sconfiggere i soldati di Napoleone. Furono un pugno di bottoni.

Tutta colpa dello stagno lucido e fiammante con cui venivano prodotti quei maledetti bottoni delle divise della fanteria francese: si sbriciolarono al freddo della temperatura dell’inverno russo, esponendo l’esercito a un freddo insopportabile e disumano. Uccidendoli.

Fu la fanteria a sopportare il peso maggiore dei combattimenti e a determinare la maggior parte delle vittorie di Napoleone, che caratterizzata da grande combattività e vigore negli assalti, era così temuta, che gli avversari la descrivevano come “furia francese”.

Napoleone a Mosca devastata dall’incendio di Viktor Mazurovsky (1859–1944)

Non è facile da credere, ma secondo gli storici fu proprio la mitica e gloriosa fanteria a determinare la più sonora sconfitta di Napoleone: fu lei a soccombere, portando con sé la fragile grandezza del suo Imperatore. A dircelo sono anche due chimici americani. Si chiamano Penny Le Couteur e Jay Burreson. Incolpano lo stagno dei bottoni delle divise francesi del fallimento della campagna di Russia di Napoleone. Ciò dipese dal cedimento dei bottoni di stagno delle uniformi, che si sbriciolavano al gelo e costringevano i formidabili soldati, orgoglio di Francia, a tenersi su gli indumenti con le mani anziché impugnare le armi.

I soldati della fanteria di Napoleone vestiva divise bellissime, degne dei grandi “eroi”: portamento altero, calzoni chiari e giubba blu con bottoni luccicanti. E fu per colpa di questi bellissimi bottoni, che la sconfitta fu così sonora.

La trasformazione fisica dei bottoni delle divise, nota come peste dello stagno, inesorabile e lenta, fu corresponsabile della più grande sconfitta della storia.

Secondo i due chimici americani bisognerebbe riscriverla la storia di Napoleone.

Andrebbe anzi riscritta tutta la storia. Sconfitte e vittorie dei grandi eserciti non sempre dipesero dalla politica, dal valore dei soldati e dai sogni di grandezza degli imperatori, ma dalle possibilità offerte dalla scienza e dalla tecnologia: la storia dell’uomo è profondamente influenzata dalla scienza e dalla tecnologia; i bottoni di stagno utilizzati dall’esercito di Napoleone ne sono un esempio.

Al di là delle formule della chimica, c’è una grande verità di cui fare tesoro: gli eventi importanti, spesso dipendono da qualcosa di molto piccolo, come una molecola.

Napoleone nel 1806 di Édouard Detaille