La zanzara: l’infestante più comune diventa sempre più pericoloso
Secondo i dati dell’Osservatorio Rentokil emerge un incremento delle ricerche pari al 55%, in merito alle informazioni relative alla zanzara e ai metodi per contrastarne le infestazioni.
La capacità di mutazione delle zanzare è data dalla resistenza che questi infestanti hanno sviluppato negli anni agli insetticidi. Gli esperti di Rentokil hanno individuato nuove soluzioni, più ecologiche, per contenere la presenza di questi fastidiosi e pericolosi insetti
Il 20 agosto si celebrerà la Giornata Mondiale della Zanzara – World Mosquito Day – l’appuntamento annuale per sensibilizzare sull’importanza di evitare la diffusione delle malattie trasmesse attraverso questi infestanti. È proprio in questa data che ricorre l’anniversario della scoperta scientifica del premio Nobel Ronald Ross del collegamento tra la zanzara e la trasmissione della malaria.
Oggi sappiamo che la zanzara è anche vettore di altre patologie, come la Febbre Gialla, Dengue, West Nile, Zika e Chikungunya. Non ci sono invece evidenze che la zanzara possa trasmettere il virus SARS-CoV-2. Nonostante quindi non sia possibile contrarre il COVID-19, è comunque fondamentale cercare di evitare di essere punti dalle zanzare e mantenersi informati, considerato che è da sempre uno degli insetti infestanti più fastidiosi, oltre ad essere tra i più presenti nelle nostre case.
Secondo i dati dell’Osservatorio di Rentokil Initial, leader mondiale in servizi di disinfestazione, disinfezione e servizi per l’igiene, che ha analizzato le ricerche effettuate sul sito Rentokil.it in merito alle informazioni relative alla zanzara e ai metodi per contrastarne le infestazioni, emerge un incremento delle ricerche pari al 55%[1]. Questo dato, allarmante di per sé, viene aggravato da recenti studi sulla resistenza delle zanzare a particolari insetticidi.
Questi insetti, infatti, con il passare degli anni stanno dimostrando una certa resistenza ad alcuni insetticidi, rendendone vano l’impiego. Un esempio della capacità di mutazione delle zanzare è dato dalla resistenza che questi infestanti hanno sviluppato negli anni agli insetticidi. La pressione selettiva esercitata dal continuo utilizzo di insetticidi può infatti originare popolazioni di insetti resistenti in grado di sopravvivere a determinati trattamenti. Ad esempio, la zanzara Culex Pipiens ha nel tempo sviluppato una resistenza nei confronti del Diflubenzuron (uno dei larvicidi più utilizzati per il controllo delle zanzare) in alcune province dell’Emilia Romagna (Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini).
Per ovviare a questo, gli esperti di Rentokil hanno individuato nuove soluzioni ed alternative più ecologiche ed efficaci, per contenere la presenza di questi fastidiosi e pericolosi insetti, come per esempio l’impiego di larvicidi biologici che agiscono per ingestione, come il Bacillus thuringiensis israelensis (B.t.i.) ed il Bacillus sphaericus.
Questi insetticidi biologici sono efficaci su zanzare appartenenti a diversi generi tra i più comuni e presenti nel nostro Paese (Aedes, Culex, Anopheles, ecc.).
Altra soluzione “eco-friendly” è l’utilizzo di formulati che agiscono per azione fisico-meccanica, facilmente applicabili sulla superficie delle acque stagnanti e ferme. Grazie ad un sottile film siliconico, che si forma sulla superficie dell’acqua in seguito all’applicazione, impediscono il corretto sviluppo degli stadi immaturi delle zanzare e rendono difficile la deposizione delle uova sulle acque trattate.
Ad integrazione di queste soluzioni ecologiche sono state previste anche trappole specifiche di cattura degli adulti di zanzara, che potranno permettere ai tecnici Rentokil di raccogliere maggiori informazioni sulle specie e sulla densità dei Culicidi presenti, ridurre meccanicamente il numero e la deposizione delle uova.
“Per garantire una protezione completa delle aree, bisogna cercare di prevenire il “problema zanzare”, diminuendo o eliminando i punti critici di sviluppo per questi infestanti mediante interventi di igiene ambientale. Solo in secondo luogo e se necessario, è bene procedere con una vera e propria disinfestazione che per essere efficace deve essere quanto più mirata possibile al tipo di zanzara. – commenta Ester Papa, Technical Manager di Rentokil Initial – Inoltre, il crescente impegno verso la sostenibilità ambientale ci impone un’attenzione sempre maggiore sul come e dove interveniamo. Ad esempio, il trattamento larvicida di Rentokil nella lotta biologica, ci permette di escludere qualsiasi impatto sulla fauna entomofila NON target, in quanto è specie-specifico per le larve di Culicidi, e non presenta nessuna indicazione di pericolo, essendo innocuo sia per l’uomo sia per gli organismi acquatici. Inoltre, se effettuato da professionisti esperti, ha il vantaggio di ridurre o rendere non necessari i trattamenti adulticidi, che dovrebbero avere solo un ruolo complementare”.
[1] Incremento calcolato nel periodo gennaio-luglio 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
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