ATTIVITA’ FISICA E DIABETE, UN BINOMIO VIRTUOSO DA INCENTIVARE
Svoltasi in Val di Non una tre giorni di trekking con persone con diabete di tipo 1 organizzata da Fand – Associazione italiana diabetici e dall’Associazione diabetici Verona Odv, un’importante esperienza per promuovere la lotta allo stigma e incentivare l’attività fisica
L’attività fisica nelle persone con diabete non è solo possibile, ma anche una buona abitudine che fa bene alla salute. Una verità questa confermata ormai da molti studi, e che è ancora opportuno ribadire e promuovere, incoraggiando chi vive con questa malattia cronica, soprattutto quando, anche a causa del persistere di uno stigma sociale, la propria condizione è percepita impropriamente come limitante.
È questo il senso che ha voluto avere il Campo scuola “Diabete e Sport Rumo 2023” rivolto a persone con diabete di tipo 1 e organizzato in Val di Non (TN) da Fand – Associazione italiana diabetici e dall’Associazione diabetici Verona Odv. Il campo scuola, conclusosi domenica 2 luglio, è stato una tre giorni di trekking in cui i partecipanti hanno potuto mettere alla prova tecniche e strategie di gestione del glucosio in attività fisica prolungata, in una condizione di condivisione e spirito di gruppo.
Che l’attività fisica sia un importante strumento per il contrasto del diabete è ormai ampiamente condiviso, come confermato anche da una recente ricerca australiana, che ha rivelato che l’attività fisica, da moderata a intensa, potrebbe ridurre il rischio di diabete di tipo 2 anche nelle persone con un alto rischio genetico. Lo studio, che ha coinvolto oltre 59 mila pazienti osservati per 7 anni ed è stato pubblicato dal British Journal of Sports Medicine, ha rilevato che dedicare più di un’ora al giorno ad attività fisica, anche intensa, come corsa, ciclismo e trekking, si associa a un rischio inferiore del 74% di sviluppare diabete di tipo 2.
Il campo scuola “Diabete e Sport Rumo 2023” ha visto la partecipazione di 27 persone, di cui 22 discenti e 5 membri dello staff, con due tappe con pernottamento in un rifugio a 1.925 mt di altitudine nello splendido scenario della catena delle Maddalene. Due tappe decisamente non alla portata di tutti, la prima con una lunghezza di circa 13 Km e un dislivello in salita di circa 800 mt e la seconda di 14 km con un dislivello di 400 mt in salita e ben 1.300 mt in discesa.
«È importante incentivare esperienze come quella di questo campo scuola in cui persone con la stessa condizione fisica hanno potuto condividere e mettere alla prova esperienza, consigli tecnici sulla gestione dei dispositivi automatici di infusione insulinica, alimentazione in attività fisica intensa e gestione degli imprevisti», dichiara Emilio Augusto Benini, Presidente Fand, «Un’importante esperienza di condivisione e di contrasto a stereotipi troppo spesso limitanti e scoraggianti, in cui si è sviluppato tra i partecipanti un legame di fiducia, di rispetto e supporto reciproco. Una dimostrazione a chi ha partecipato e a chi convive quotidianamente con il diabete di tipo 1 che con preparazione, conoscenza della patologia e forza di volontà, non esistono limiti. Un ringraziamento particolare a chi ha fatto sì che tutto ciò potesse svolgersi, allo staff medico del centro di diabetologia dell’AOUI di Verona e alla dottoressa Cristina Cucchiarelli personal trainer».
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