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Tornare in piscina: i 5 errori da evitare

Le cinque regole dell'esperto per riprendere a nuotare da adulti

L’autunno, come ogni nuova stagione, è il periodo dei buoni propositi. In particolare, quelli per mantenere la forma acquisita durante il periodo estivo grazie al movimento.

Il nuoto è perfetto per mantenere il peso sotto controllo ed è anche uno sport aerobico. Infatti, l’attività aerobica migliora l’ossigenazione del sangue e il lavoro cardio-polmonare, e si traduce, nel tempo e con un livello di allenamento costante, in una riduzione della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa e della frequenza respiratoria.

È un’attività a basso impatto che coinvolge praticamente tutti i muscoli del corpo, offrendo un allenamento completo senza stress per le articolazioni

Una regola che vale per il nuoto come per tutti gli sport è di ricominciare con calma, non bisogna forzare l’allenamento. È necessario ascoltare il proprio corpo, la ragione è che magari per qualche settimana abbiamo praticato altri sport e dunque abbiamo bisogno di rimettere il tutto a regime.

«Ogni ritorno in acqua rappresenta una sfida, ma questa può trasformarsi in un’opportunità. In queste fasi, infatti, la mente è più aperta a rielaborare concetti e percezioni già sperimentati, anche quelli che in passato sembravano difficili da gestire – spiega Mauro Lanzoni Swimcoach a Milano e Novara. Ora, con nuove informazioni e una maggiore chiarezza, è possibile affrontarli diversamente. Sebbene la sensibilità sembri ridotta e il respiro fatichi a sostenere allenamenti che un mese prima venivano eseguiti con facilità, questa condizione crea un terreno fertile per affinare gli aspetti tecnici e la gestione della forza, elementi che possono diventare un vantaggio per migliorare la propria nuotata. – E continua l’esperto – la tecnica, d’altronde, è principalmente una questione mentale e non richiede necessariamente di essere al massimo della forma fisica per essere affinata».

Mauro Lanzoni Swimcoach a Milano e Novara

Prima di iniziare qualunque attività fisica, dal nuoto al tennis, dalla corsa all’aerobica è necessario dedicare dieci minuti al riscaldamento: saltelli sul posto, mobilizzazione di gambe e braccia.

Le cinque regole dell’esperto per riprendere a nuotare da adulti, gradualmente e in sicurezza

  1. Non è mai come prima

Quando si riprende a nuotare da adulti dobbiamo essere consapevoli che non sarà immediatamente come prima. Il tutto e subito non funziona. In base al livello e alla lunghezza del periodo trascorso lontano dalla piscina ci vorranno circa un paio di mesi di allenamento costante per vedere risultati apprezzabili. Non dobbiamo aspettarci risultati miracolosi dopo un paio di settimane, altrimenti rischiamo che la delusione ci porti ad essere meno motivati e anche frustati.

  1. Iniziare gradatamente

Il nostro corpo ci manda dei messaggi che dobbiamo ascoltare. È necessario capire quali sono i nostri limiti e fino a dove possiamo arrivare. Quando riprendiamo è utile chiedere consiglio a un istruttore sulla frequenza e l’intensità degli allenamenti e possibilmente fare qualche lezione, anche se siamo dei buoni nuotatori, per correggere i piccoli errori dovuti all’abitudine.

  1. Ognuno ha i propri obiettivi

Per affrontare al meglio il ritorno in vasca, dobbiamo avere degli obiettivi. Ogni persona ha i propri: divertirsi, dimagrire e tonificare il corpo, migliorare la tecnica, prepararsi a un Ironman, entrare a far parte di una squadra di pallanuoto, o magari semplicemente per rilassarsi. È importante sapere sin dall’inizio cosa ci si aspetta dalle lezioni o dagli allenamenti in vasca. Con il passare del tempo gli obiettivi possono cambiare, ma è importante tenerli a mente e magari modificare l’allenamento di conseguenza.

  1. La routine rischia di demotivare

Gli stili nel nuoto, quelli riconosciuti anche a livello agonistico, sono quattro: stile libero; dorso; rana e farfalla e a lungo andare sono sempre gli stessi esercizi, stessi tempi e anche lo stesso numero di vasche. Insomma, il rischio di annoiarsi, se non particolarmente motivati, è abbastanza alto. È importante provare a variare, magari dedicarsi a migliorare lo stile che sappiamo essere il nostro punto debole o abbiamo minor resistenza. Cerchiamo di variare o di misurarci con nuove tecniche, organizziamo delle sfide con noi stessi o in compagnia. Cambiare spezza la monotonia e fa bene al corpo e alla mente.

  1. No alla pigrizia

La costanza è fondamentale per riuscire ad ottenere dei buoni risultati. Saltare un allenamento può capitare, ma non deve essere la regola perché potremmo pentircene al ritorno in piscina. Perseverare è l’elemento che è alla base per ottenere dei buoni risultati, che diano soddisfazione e facciano bene alla nostra autostima.

«Riprendere, dunque, può sembrare un ostacolo, ma è anche un’opportunità – conclude Lanzoni -. Guardare la difficoltà da angolazioni diverse permette di cogliere i lati positivi derivanti dalla soluzione adattata e porta a una crescita sia cognitiva che di consapevolezza».

Alcune precauzioni

In piscina condizioni ambientali come l’umidità, la temperatura elevata e la presenza di numerose persone contemporaneamente sono condizioni particolarmente favorevoli a determinare la proliferazione di funghi, virus e batteri.

Le principali micosi sono la Tinea pedis meglio nota come Piede d’atleta.
Si tratta di un tipo di infezione che spesso riguarda gli sportivi come i nuotatori.
In generale il fungo si presenta in chi ha alcune abitudini errate come quella di indossare scarpe e calzini non traspiranti oppure lavare troppo spesso i piedi e non asciugarli accuratamente anche tra le dita, andando così ad alterare il pH che protegge la pelle dalle aggressioni esterne.
Nel caso si notino sulla pelle delle escrescenze cutanee dalla superficie irregolare e ruvide potrebbero essere delle verruche. Non devono essere sottovalutate.
In quanto è possibile, infatti, auto contagiarsi, infettando anche altre parti del corpo. In questi casi o comunque se compaiono, macchi o anomalie, è sempre bene rivolgersi al medico di medicina generale che vi indirizzerà nel caso allo specialista.