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Dialogo sulla bellezza: l’etica nella medicina estetica è un impegno per tutti

dimensione etica nella medicina estetica

Nel cuore di Milano, sulla Terrazza 12, esperti di fama internazionale si sono riuniti per affrontare una questione fondamentale nel mondo della medicina estetica. L’evento, intitolato  ‘Dialogo sulla bellezza: un board di esperti internazionali traccia le basi per una dimensione etica della medicina estetica’, è stato promosso da IBSADerma, l’area dermoestetica di IBSA, con l’obiettivo di tracciare una nuova direzione per questa disciplina medica in rapida evoluzione.

L’essenza del dibattito ruota attorno a una dimensione etica nella medicina estetica, un’area che sta guadagnando sempre più importanza. L’approccio tradizionale è in via di revisione, poiché si cerca di ristabilire una connessione più autentica tra medici e pazienti. Si cerca di spostare l’attenzione dalla mera correzione estetica a una pratica che pone la sicurezza dei pazienti al centro e promuove una consapevolezza responsabile.

Un tema cruciale sollevato durante il dibattito è la crescente pressione delle tendenze social e dei filtri fotografici. Questi influenzano profondamente le aspettative dei pazienti, spingendoli a cercare l’imitazione delle celebrità piuttosto che al miglioramento di se stessi. Questo fenomeno ha sollecitato una riflessione sugli obblighi etici dei medici estetici, chiamati a stabilire confini chiari per preservare l’integrità fisica e psicologica dei pazienti.

L’etica nella medicina estetica è diventata un tema di rilevanza crescente, poiché si assiste a una deviazione pericolosa da una medicina focalizzata sulla prevenzione e sulla manutenzione a una cultura della trasformazione a tutti i costi. I pazienti spesso avanzano richieste che sfidano il buon senso e la logica medica, evidenziando la necessità di una guida etica forte da parte dei professionisti.

Un ulteriore punto sollevato è l’importanza dell’educazione dei giovani. Gli adolescenti, se correttamente informati e seguiti, possono adottare abitudini di vita che ritardano l’invecchiamento cutaneo e promuovono la salute della pelle. La medicina estetica ha il potenziale di insegnare ai giovani pazienti a prendersi cura di se stessi in modo responsabile.

Dall’incontro dei massimi esperti in medicina estetica è scaturito un Consensus Paper intitolato ‘The Aesthetic Medicine: International Dialogue on the Relationship between Medicine, Beauty And Ethics’.

“Questo documento, frutto di una stretta collaborazione tra esperti nazionali e internazionali, è molto importante perché riflette i cambiamenti che la medicina estetica sta vivendo in questi ultimi anni, passando da un approccio interventista a uno sempre più conservativo, equilibrato e armonioso”, ha dichiarato Editta Buttura da Prato, Specialista in Chirurgia Maxillo-facciale, Verona. “È chiaro che l’etica è qualcosa che ciascuno di noi ha dentro di sé, ma va anche alimentata con l’esperienza, con gli studi, con una visione psicologica del paziente che deve essere educato a valorizzare il suo aspetto estetico e non a stravolgerlo. La parola chiave è personalizzazione dei trattamenti, garantendo la sostenibilità del percorso anche nel tempo”.

Il fulcro della discussione è stato il bisogno impellente di rivedere e migliorare il rapporto tra medici e pazienti all’interno del settore. Gli esperti hanno sottolineato la necessità di garantire la sicurezza dei pazienti e di promuovere una pratica medica responsabile e consapevole. In questo contesto, è emersa la preoccupazione per l’influenza dei social media e dell’uso dei filtri nelle richieste dei pazienti, che sempre più spesso desiderano procedure estetiche per assomigliare a celebrità o alle versioni modificate di se stessi.

I medici sono stati incoraggiati a prendere una posizione etica forte, riflettendo sui limiti morali del loro lavoro e ponendo il principio di “non nuocere” al centro delle loro pratiche. Questo implica la necessità di una diagnosi accurata e di un consenso informato, lavorando insieme ai pazienti per identificare i trattamenti più adeguati che possano contribuire al loro benessere psicofisico.

“Si tratta di cercare di essere ‘medici’, prima di tutto fare il nostro lavoro in maniera deontologicamente corretta e allo stesso tempo rispettare al massimo quello che è il primo principio che ogni medico deve seguire: non nuocere”, ha detto Andrea Margara, Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, Segretario Nazionale Italiano di ISAPS, “e quindi noi appropriandoci di questa visione etica della medicina estetica dobbiamo in qualche modo gestire i nostri pazienti nella maniera ‘medica’, facendo diagnosi e arrivando a concordare con loro terapie e cure che possono portarli a stare meglio con se stessi a superare quelli che possono essere degli inestetismi che li mettono a disagio, cercando di far loro raggiungere quello che è un benessere psicofisico”.

L’evento ha anche evidenziato l’importanza dell’etica in tutte le discipline mediche, con un focus particolare sulla medicina estetica, un campo che negli ultimi tempi sta vivendo una trasformazione preoccupante.

“Tutto sta prendendo una deriva molto pericolosa: la medicina estetica che nasce Come ‘medicina di prevenzione’ quindi quella medicina preventiva e di manutenzione in cui la correzione arriva soltanto dopo e soprattutto soltanto quando ce n’è bisogno” ha sottolineato Emanuele Bartoletti Presidente SIMe Società Italiana di Medicina Estetica,  “sta diventando invece una ‘medicina di trasformazione’, in cui l’unica cosa che si deve fare è trasformarsi – neanche più correggere, perché purtroppo oggi  in medicina estetica sembrano comandare le richieste delle pazienti, ma è sbagliato: deve comandare l’indicazione che il medico dà alla terapia”.

Gli esperti hanno sottolineato la necessità di educare i pazienti, in particolare gli adolescenti, sull’importanza di adottare stili di vita sani e abitudini che possono ritardare l’invecchiamento e prevenire malattie. Hanno evidenziato che la medicina estetica, quando praticata eticamente, ha il potenziale di migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti, rendendoli più belli non solo esteriormente, ma anche interiormente, attraverso un senso rinnovato di autostima e benessere.

“Dialogo sulla bellezza” ha rappresentato un momento cruciale per riflettere sulla direzione che sta prendendo la medicina estetica, sottolineando la necessità di un ritorno a pratiche più etiche e responsabili, che pongano il benessere del paziente al centro dell’attenzione. Questo evento ha gettato le basi per una discussione globale e multispecialistica, con l’obiettivo di elevare gli standard di pratica in tutto il settore e garantire che le future generazioni di medici siano equipaggiate per affrontare le sfide etiche che la medicina estetica presenta.


Immagini generate con l’IA